Il prete benedettino aggredito a Gerusalemme: «Troppi hoolingans dell'ebraismo, molestie e offese per i cristiani qui sono continue»

padre Nikodemus Schnabel
padre Nikodemus Schnabel
Franca Giansoldatidi Franca Giansoldati
Lunedì 5 Febbraio 2024, 17:46 - Ultimo agg. 19:08
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L'estremismo dilaga. «Purtroppo da tempo a Gerusalemme ci sono gli hooligans dell'ebraismo, protagonisti di atti odiosi, antipatici e offensivi verso noi cristiani». Padre Nikodemus Schnabel, il benedettino di nazionalità tedesca ma residente a Gerusalemme dove è responsabile di diverse strutture monastiche, due giorni fa mentre passeggiava per la Città Vecchia è stato molestato e minacciato da due giovanissimi ebrei ortodossi gli hanno rivolto frasi offensive sulla religione cristiana e Gesù, cercando di sputare sulla croce pettorale che indossava. Il religioso contattato dal Messaggero ha sintetizzato come è andata la vicenda, parzialmente racchiusa in alcuni fotogrammi di un filmato ripreso dal telefonino di una sua amica giornalista tedesca che in quel momento lo stava accompagnando, restando allibita per tanta aggressività. «Tutto è iniziato di colpo, senza alcun motivo. Due ragazzi di diciotto anni o forse meno o forse di più, si sono avvicinati a me sputando sulla croce pettorale e poi offendendo. Un fenomeno che non è nuovo a Gerusalemme dove tra  uomini di fede vivono ormai persone intolleranti». 

Le era già accaduto in passato?

«Sono episodi purtroppo frequenti. Se un religioso cristiano cammina per la Città Vecchia è facile che venga offeso.

In alcune circostanze ci sono stati degli ebrei che mi hanno protetto e preso le mie difese. Sono atti odiosi».

Lei non ha perso la calma?

«Ho fatto un bel respiro e poi la polizia è arrivata subito, raccogliendo i loro nomi e portando via i giovani. Non so se sono stati puniti, non saprei. E' stato spiacevole. Una cosa vergognosa, Gerusalemme è una città Santa per tutti, è il luogo del dialogo per eccellenza». 

E poi che è accaduto?

«La comunità cattolica ha subito ricevuto la solidarietà dei rabbini e anche dei musulmani. Ripeto: Gerusalemme è piena di persone che coltivano una fede vera». 

Come si spiega questo fenomeno?

«Si sta riempiendo di hooligans della fede. Persone che anche per Israele rappresentano un serio problema. Non accettano una visione pluralista e multiculturale in cui tutti potrebbero vivere in armonia. Non so cosa passava per la testa di questi due ragazzi, spero solo che possano riflettere. Ho pregato per loro e il loro cuore. Hanno certamente bisogno di una seria educazione. Il mio sogno resta una Città Santa in cui si possa vivere, respirare, immaginare solo amore, tutti assieme».

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