Rogo Corano, proteste in tutto il mondo musulmano. A Baghdad assaltata l'ambasciata svedese

Alcuni manifestanti hanno bruciato una bandiera color arcobaleno e hanno cantato «Sì, sì al Corano»

Rogo Corano, proteste in tutto il mondo musulmano. A Baghdad assaltata l'ambasciata svedese
Rogo Corano, proteste in tutto il mondo musulmano. A Baghdad assaltata l'ambasciata svedese
Giovedì 29 Giugno 2023, 18:27 - Ultimo agg. 18:46
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È una reazione a quella dimostrazione andata in scena poche ore fa in Svezia, dove la polizia ha autorizzato un rifugiato iracheno a bruciare per protesta una copia del Corano in piazza a Stoccolma, il giorno della tradizionale festa Hajj. La reazione c'è stata, a migliaia di chilometri, ma c'è stata. A Baghdad centinaia di persone hanno preso d'assalto l'ambasciata svedese per protesta.

Corano in fiamme a Stoccolma, il mondo islamico reagisce: «Occidente arrogante»

Ma è da tutto il mondo islamico che stanno arrivando proteste molto accese per quello che in Svezia hanno considerato una semplice manifestazione del pensiero, di libertà.

Da Teheran al Cairo fino a Baghdad e a Mosca dove Putin ha voluto ricordare che «profanare il Corano in Russia è un crimine». 

Il presidente turco Erdogan ha dichiarato che non è una forma di libertà bruciare il Corano e ha parlato di «arrogante popolo occidentale». «Coloro che cercano di diventare nostri alleati nella Nato non possono tollerare o permettere comportamenti distruttivi da parte di terroristi islamofobi e xenofobi», ha tuonato Fahrettin Altun, il direttore delle comunicazioni del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, precisando che «chiunque permetta questo atto criminale ne è anche complice».

Cosa è successo a Stoccolma (e cosa c'entra la Nato)

Il 28 giugno, giorno in cui i musulmani hanno cominciato a celebrare la Festa del Sacrificio, un uomo, Salwan Momika, di 37 anni - un rifugiato iracheno - ha strappato e bruciato un Corano fuori dalla moschea centrale di Stoccolma.  La Svezia ha chiesto di aderire alla Nato ma la Turchia si oppone all'ingresso nell'Alleanza atlantica (per entrare ci vuole l'unanimità dei membri) perché accusa Stoccolma di ospitare persone che considera terroristi e di cui la Turchia chiede l'estradizione. Questo episodio del Corano dato alle fiamme rischia di inasprire ancora di più gli animi. Anche perché non è il primo. È in realtà il secondo. A fine gennaio, la candidatura della Svezia alla Nato è stata sospesa dopo che un politico danese di estrema destra ha bruciato una copia del Corano vicino all'ambasciata turca a Stoccolma.

La protesta di Stoccolma è stata autorizzatata dalla polizia svedese: era quindi legale, poi però dopo il rogo, la stessa polizia svedese ha accusato l'uomo cdi agitazione contro un gruppo etnico o nazionale. Questo gesto plateale ha scatenato grande disappunto ​tra i rappresentanti della moschea che sono rimasti molto delusi dalla decisione della polizia di concedere il permesso per la protesta durante la festività musulmana di Eid al-Adha e per di più di fronte alla moschea. 

Sebbene la polizia svedese abbia respinto diverse richieste recenti di manifestazioni contro il Corano, i tribunali hanno annullato queste decisioni, affermando che violavano la libertà di parola. 

I manifestanti - si legge sull'agenzia Reuters - erano due, uno ha strappato le pagine di una copia del Corano e si è pulito le scarpe con le stesse pagine prima di metterci dentro della pancetta (cibo bandito dai musulmani), e dare fuoco al libro, mentre l'altro parlava in un megafono.

Alcuni dei presenti hanno gridato «Dio è grande» in arabo per protestare contro il rogo e un uomo è stato trattenuto dalla polizia dopo aver tentato di lanciare un sasso. Un sostenitore della protesta ha gridato invece «Che bruci» mentre il libro sacro prendeva fuoco.

Bruciare testi religiosi è «irrispettoso e offensivo», ha dichiarato Vedant Patel, il vice portavoce del Dipartimento di Stato americano ai giornalisti durante un briefing quotidiano. «Ciò che potrebbe essere legale non è necessariamente appropriato», ha aggiunto. 

Cosa sta succedendo a Baghdad

Decine di iracheni si sono riuniti davanti all'ambasciata svedese a Baghdad per protestare contro il rogo del Corano avvenuto all'esterno di una moschea di Stoccolma. Alcuni manifestanti hanno bruciato una bandiera color arcobaleno che rappresentava la comunità LGBT e hanno cantato «Sì, sì al Corano».

I governi di molti altri Paesi musulmani, tra cui Turchia, Emirati Arabi Uniti, Giordania e Marocco, hanno protestato per l'accaduto.

I manifestanti si sono riuniti a Baghdad poco dopo che Muqtada Sadr, un rappresentante della comunità religiosa sciita irachena, ha chiesto di manifestare davanti all'ambasciata svedese a Baghdad, di espellere l'ambasciatore svedese e di bruciare la bandiera LGBT.

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