«Dice stupidaggini, non sa quello che dice». Così Umberto Bossi, che ha votato in via Bellerio alle primarie della Lega Nord, si è espresso su Salvini che ha rivendicato di aver portato alla Lega una quantità di voti senza precedenti. «No, la Lega è calata - la convinzione espressa da Bossi ai giornalisti - io prendevo almeno 4 milioni di voti. Lui ha solo solo sondaggi, che poi al voto sono meno». Ma Salvini - gli è stato chiesto - assomiglia all'altro Matteo, Renzi? «È la brutta copia, sono tutti e due uguali, per loro la soluzione è 'prima il mio culò». Quanto allo sfidante del segretario leghista che lui stesso ha sostenuto, Gianni Fava, Bossi ha risposto: «Quello che c'era abbiamo preso, abbiamo fatto di necessità virtù».
«Spero che vinca Fava, perché se vince Salvini e la porta al Sud, la Lega è finita» ha quindi detto Bossi a chi gli ha chiesto se sia pronto a lasciare il Carroccio in caso di vittoria netta di Salvini. Bossi ha risposto che «ci sono migliaia di fuoriusciti ed espulsi che hanno messo assieme un partito abbastanza grande, attorno a Roberto Bernardelli: io potrei valutare la situazione, sono per continuare la battaglia per la liberazione del Nord». «Ma prima - ha concluso - vediamo i dati».
Parlando coi giornalisti, il presidente-fondatore del Carroccio ha detto di «sperare» che la Lega non finisca con la linea di Salvini. «Ma io non mollo - ha aggiunto Bossi - non permetterò che il Nord venga tradito per qualche sedia in più.
Oggi il Nord non ha più i soldi per mantenere il Sud». Secondo l'ex segretario, il problema dell'Italia «non è l'euro ma il centralismo romano e italiano». E a chi gli chiedeva dunque un confronto fra l'alleanza con Marine Le Pen e un'alleanza nuova con Silvio Berlusconi, Bossi ha risposto: «Berlusconi vuole un'Europa in cui ci sia un potere esterno che limiti le spese pazze dell'Italia, i Le Pen invece non erano fascisti all'acqua di rose ma andavano a scoperchiare le tombe degli ebrei, e la mia famiglia è sempre stata antifascista».