Cala del Cefalo, l’oasi
deturpata dalle auto

Cala del Cefalo, l’oasi deturpata dalle auto
di Carmela Santi
Mercoledì 10 Febbraio 2016, 09:01
1 Minuto di Lettura
Camerota. Presunti abusi su Cala del Cefalo. Il Club Elea per l’Unesco invia un esposto alla Procura di Vallo della Lucania. Nel dossier l’associazione segnala una serie di modificazioni del patrimonio ambientale che avrebbero deturpato l’area sottoposta a speciali vincoli ambientali. Nei pressi di Cala del Cefalo sono stati realizzati da tempo posteggi auto per i clienti dei lidi allestiti sulla spiaggia. Le aree – dichiara il presidente Francesco Abbate – risultano sottostanti la falesia habitat di numerose specie avicole protette da direttiva europea e alla cui base si aprono grotte preistoriche dove hanno abitato uomini di 700mila anni fa. I presunti abusi risultano ancora più gravi se si considera che la zona è considerata a rischio frane, tanto è vero che anni fa una frana arrivò fin sulla strada investendo proprio un’area dove è stato ricavato di recente un posteggio auto per servire il lido vicino». Nell’esposto si segnala anche «la grave compromissione sulla duna protetta della spiaggia le Saline di Palinuro, dovuta all’allestimento di lidi belneari senza il nulla osta del Parco nazionale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA