Battipaglia senza impianti sportivi
a rischio il campionato Crazy Ghost

Battipaglia senza impianti sportivi a rischio il campionato Crazy Ghost
di Marco Di Bello
Sabato 27 Agosto 2016, 20:09
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L'iscrizione al campionato di basket in carrozzina della Crazy Ghost di Battipaglia è a rischio. La squadra che milita nella Serie B, attualmente sta cercando una soluzione, che potrebbe portarla a disputare i match in un impianto sportivo di Montecorvino Pugliano.

La scadenza per l'iscrizione al campionato è fissata per il 30 agosto. Prima che sopraggiunga quella data, tuttavia, la società sportiva dovrà indicare il campo delle partite. Una corsa contro il tempo, dopo che l'associazione sportiva Tusciania ha rinunciato alla gestione del Pala Schiavo di Battipaglia. Lì, infatti, la squadra battipagliese ha disputato l'ultimo campionato. «Al momento abbiamo due soluzioni - spiega il presidente, Vincenzo Spinelli - o il Comune fa un documento per l'utilizzo del Pala Puglisi oppure abbiamo già chiesto la disponibilità alla Montecorvino Puglisi Servizi». A tal proposito, l'amministrazione guidata dal sindaco Lamberti avrebbe già discusso dell'argomento, a margine del consiglio comunale sulla dichiarazione di dissesto. In questo secondo caso, tuttavia, il campo sarebbe quasi certamente soggetto a delle prescrizioni da parte della Federazione, ma almeno la Crazy Ghost potrebbe iniziare a iscriversi al campionato. Ci sarebbe anche una terza strada, che concerne la palestra della scuola Penna, attualmente in fase di ultimazione dei lavori di costruzione. Anche in quel caso, però, ci sarebbero dei lavori da fare.

«Quella della Crazy Ghost è una delle poche realtà sportive in Campania in grado di offrire il basket in carrozzina - prosegue il vice presidente della Federazione italiana pallacanestro in carrozzina, Spinelli - in un luogo dove c'è scarsa attenzione a questi temi». Peraltro, i ritardi nella localizzazione degli impianti, stanno procurando danni anche per ciò che riguarda gli sponsor. Senza certezze, infatti, la società sportiva non se la sente di chiedere fondi.
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