Indagine sugli appalti tra Capaccio Paestum e Battipaglia, computer e cellulari al setaccio

L’unico ascoltato fino a questo momento è stato il rup del Comune cilentano, Carmine Greco che, accompagnato dal proprio difensore di fiducia, l’avvocato Enrico Tedesco, ha risposto alle domande del pm

Franco Alfieri
Franco Alfieri
Carmen Incisivodi Carmen Incisivo
Venerdì 2 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 14:43
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Sono stati conferiti ieri mattina, in Procura a Salerno, gli incarichi per lo svolgimento di accertamenti tecnici preventivi sui device tecnologici in uso agli indagati nell’ambito dell’inchiesta, affidata ai finanzieri di Salerno ed Eboli, sugli appalti per la gestione dell’impianto di pubblica illuminazione a Capaccio Paestum e Battipaglia. Indagine nella quale si procede per corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente a carico del sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri; di sua sorella Elvira cui è riconducibile la ditta Alfieri Impianti Srl (impresa subappaltatrice di Dervit); dell’imprenditore Vittorio De Rosa, titolare di Dervit (impresa aggiudicataria delle due gare); di Alfonso D’Auria della direzione commesse di Dervit; di Andrea Campanile, componente dello staff di Alfieri e di Carmine Greco, responsabile unico del procedimento per il Comune di Capaccio Paestum relativamente alla gare finite sotto la lente della magistratura.

Per la Procura il sub-appalto che Dervit concede ad Alfieri Impianti Srl per la gara vinta a Battipaglia, sarebbe la base per assicurare l’aggiudica del medesimo appalto a Capaccio. Si ipotizza, dunque, che il subappalto alla Alfieri Impianti su Battipaglia sia un «corrispettivo illecito» strumentalmente concesso da De Rosa alla ditta degli Alfieri per ottenere l’aggiudica dell’appalto a Capaccio Paestum. Il pm Alessandro Di Vico, titolare del fascicolo, ha conferito l’incarico per le perizie sui computer e sui dati estratti dai cellulari di alcuni degli indagati a Lorenzo Laurato, esperto in informatica e già consulente della Procura salernitana. Anche gli indagati hanno avuto modo di nominare propri consulenti di parte: Vincenzo De Rosa per Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria (difesi dall’avvocato Antonello Natale) e Fabio De Paolis per Franco ed Elvira Alfieri ed Andrea Campanile (assistiti dal legale Domencantonio D’Alessandro). Dovranno passare trenta giorni prima che la relazione conclusiva della perizia sia consegnata al pubblico ministero.

Fino ad allora l’attività investigativa dei finanzieri andrà avanti principalmente per quanto attiene la documentazione sequestrata tra i Comuni di Battipaglia e Capaccio Paestum inerente non solo la gara per la pubblica illuminazione ma anche altri appalti su cui le fiamme gialle avrebbero tutta l’intenzione di fare chiarezza. Non si esclude nemmeno che alcuni degli indagati siano sentiti nei prossimi giorni, su richiesta degli inquirenti o, spontaneamente, per chiarire la propria posizione in ordine a quanto contestato nel decreto di perquisizione di qualche giorno fa.

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L’unico ascoltato fino a questo momento è stato il rup del Comune cilentano, Carmine Greco che, accompagnato dal proprio difensore di fiducia, l’avvocato Enrico Tedesco, ha risposto alle domande del pm fornendo tutti i chiarimenti cui era stato chiamato e specificando la propria posizione e il proprio operato in ordine alle varie contestazioni che l’hanno visto interessato. 

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