Pisano, gli operai
invitano Moretti
«E io ci sarò»

L'arcivescovo Moretti
L'arcivescovo Moretti
di ​Giovanna Di Giorgio
Venerdì 23 Settembre 2016, 06:55
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Non solo la solidarietà ai lavoratori della Fonderie Pisano nel giorno di San Matteo e l’appello alle istituzioni a «fare presto». Monsignor Luigi Moretti si recherà di persona in via dei Greci. Il vescovo di Salerno ha accettato senza battere ciglio l’invito delle maestranze e, lunedì pomeriggio, alle 18.30, sarà nell’opificio di Fratte per incontrare i lavoratori in presidio.
Un gesto forte, dall’alto valore simbolico, quello che metterà in scena l’arcivescovo. Che ieri mattina ha ricevuto in curia una delegazione di sindacalisti, operai accorsi per ringraziarlo per il pensiero che il giorno precedente ha voluto rivolgere loro. Nella delegazione, anche Angela, la mamma e moglie che protesta incatenata alla vecchia siviera posta davanti ai cancelli dello stabilimento. Il grazie degli operai è stato per le parole pronunciate durante il pontificale per le celebrazioni del santo patrono della città. Moretti, in quella occasione, ha invitato le istituzioni, «chiamate a trovare le soluzioni», a «prendersi cura» degli operai delle fonderie e «fare presto». Parole, quelle del vescovo, molto apprezzate dalle maestranze e dalle loro famiglie, tanto più perché pronunciate nel giorno più atteso dai salernitani. E così ieri mattina, di buon’ora, hanno telefonato in curia per chiedere un incontro con il presule. Che si è subito detto pronto ad accoglierli.
«Ci ha ricevuti ad horas – spiega Anselmo Botte, Cgil – Siamo stati da lui perché volevamo ringraziarlo di persona per l’interessamento nei confronti della vertenza Fonderie Pisano. Volevamo dirgli grazie per le parole che ha detto, che sono anche le nostre: fare in fretta altrimenti un giorno o l’altro finisce questa vicenda a finisce in modo traumatico, con i licenziamenti». Non solo: «Al vescovo abbiamo chiesto di venire a trovarci a Fratte – continua Francesca D’Elia, segretario Fiom Cgil provinciale - e lui è stato subito disponibile». E così l’incontro è stato fissato su due piedi: lunedì 26, il giorno Prima dell’incontro romano al ministero dello Sviluppo economico, alle 18.30.
Il vescovo aveva già in altre occasioni mostrato interessamento per la vicenda di Fratte, vissuta dai protagonisti come una contrapposizione tra salute e lavoro. Moretti aveva incontrato, più di due anni fa, il comitato Salute e vita. Ieri, invece, l’incontro con gli operai. Del resto, nello stesso pontificale di San Matteo l’appello del vescovo alle istituzioni è stato proprio quello di trovare «soluzioni» tra «interessi spesso configgenti come il diritto alla salute e il diritto al lavoro».
Intanto, in via dei Greci gli operai restano sul tetto del capannone. «Non riusciamo a convincerli a scendere – raccontano Botte e D’Elia – Sono rimasti lassù anche con la pioggia». E non si ferma neppure il volantinaggio per le vie della città che già da mesi stanno portando avanti. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica, coinvolgerla in una vicenda per loro drammatica: la possibile perdita del lavoro. Stesso motivo che li ha spinti, durante la processione di San Matteo, a presenziare con uno striscione molto eloquente: «Un pezzo di città non potrà festeggiare. No ai licenziamenti». Licenziamenti sempre più temuti, dopo l’annuncio della proprietà di aver avviato la procedura della mobilità. «Anche se le raccomandate a noi al momento non sono ancora arrivate – spiegano i sindacalisti – Per cui non possiamo neppure ufficialmente attivare il tavolo».
L’attenzione ora è concentrata sull’incontro al Mise fissato per martedì 27. Anche se il punto resta sempre lo stesso: la possibilità d avviare un discorso concreto sulla delocalizzazione è legato al futuro immediato dell’opificio di Fratte. La sua eventuale non riapertura, neppure a regime ridotto, porterebbe Pisano ad archiviare l’ipotesi del trasferimento.
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