Scuole anti sisma
mancano 18 milioni

Scuole anti sisma mancano 18 milioni
di Ivana Infantino
Martedì 30 Agosto 2016, 06:40 - Ultimo agg. 08:43
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La scuola, la messa in sicurezza e i soldi che non ci sono. I progetti esecutivi sono al palo dal 2015, in attesa di finanziamento. Già candidati nel cosiddetto decreto mutui lo scorso anno, per un importo complessivo di 58 milioni di euro, non sono stati finanziati, la speranza rimane, quindi, quella di vedere assegnate le risorse in autunno. Quando, però, l’anno scolastico è già iniziato e le scuole sono piene di studenti. Che hanno sì il diritto allo studio, ma anche a studiare in scuole sicure. Sulla scia dell’onda emotiva del terribile terremoto che ha colpito alcuni comuni del centro Italia, dove è crollata anche un’ala di un istituto scolastico di recente costruzione, si riaccendono i riflettori sullo stato di salute delle scuole salernitane. Spuntano così i progetti fermi al palo della Provincia, ben otto, fra quelli per l’adeguamento sismico (quattro) e quelli per la manutenzione straordinaria e l’efficientamento energetico delle scuole. 
La mappatura delle emergenze sui 140 edifici scolastici di competenza della Provincia è «in continuo aggiornamento», assicurano dagli uffici dell’ente, come le verifiche sulla vulnerabilità sismica che «sono effettuate senza soluzione di continuità». Ad oggi le scuole che necessitano di interventi di adeguamento sismico sono quattro, mentre su altri cinque complessi, non sono più rinviabili interventi di manutenzione straordinaria e per l’efficientamento energentico. Scuole del capoluogo, come il popoloso istituto tecnico industriale Galileo Galilei di via Smaldone, o come il Della Corte-Vanvitelli di Cava de’ Tirreni, nella zona residenziale della città, a pochi passi dalla stazione frequentato da mille alunni che dalla città metelliana e da altri comuni (Nocera Superiore, Roccapiemonte, Castel S. Giorgio, Siano, Bracigliano, Pagani, Vietri sul mare, Cetara) ogni giorno raggiungono la scuola. 
C’è poi l’Iti A. Pacinotti di Scafati, che come il Galilei e il Della Corte necessitano di interventi di adeguamento sismico, per un importo complessivo dei lavori pari a 15 milioni di euro (cinque milioni per ogni istituto). Nella stessa situazione versa l’Itis Gatta di Sala Consilina: anche in questo caso il progetto esecutivo c’è, ma mancano le risorse economiche stimate in 3.209.567. «La mappatura è in continuo aggiornamento», assicura l’ingegnere Michele Lizio, dirigente del settore Patrimonio, edilizia e programmazione della rete scolastica della Provincia di Salerno, «come anche le verifiche sulla vulnerabilità sismica degli edifici che effettuiamo senza soluzione di continuità».
«Per gli istituti sui quali bisogna effettuare un intervento di adeguamento sismico – continua Lizio - sono state richiesti i finanziamenti, ma le risorse non sono state assegnate. Teniamo la situazione sotto controllo e continuiamo a sollecitare, noi più di questo non possiamo fare». Si resta, quindi, in attesa dell’assegnazione dei finanziamenti che attraverso il cosiddetto decreto mutui devono essere erogati dalla Regione che viene poi rimborsata dallo Stato, come spiegano dalla Provincia. Ai quattro istituti che necessitano di adeguamento sismico, si aggiungono, poi altri cinque sui quali bisogna effettuare sia interventi di manutenzione straordinaria che per l’efficientamento energetico. Come gli istituti A. Moro e C. Levi di Eboli, dove bisogna abbattere le barriere architettoniche e dotare la scuola di una scala di emergenza. Il progetto c’è, manca però un milione di euro per i lavori. Ed ancora interventi di manutenzione e efficientamento sono previsti per l’istituto Agrario G. Fortunato, totale lavori 1.225.000 euro, e l’Iti E. Mattei di Eboli, anche qui l’importo supera di poco il milione di euro (1.329.000), come anche per l’Ipsaa Lamia di Salerno (1.333.000). 
A questi si aggiungono poi i 34 milioni di euro stimati per fare fronte agli interventi per la messa in sicurezza degli impianti e l’adeguamento alle norme per gli altri istituti superiori di competenza della Provincia. Scuole che se da una parte non destano particolari preoccupazioni, spiega l’ingegnere Lizio, dall’altra necessitano di lavori di adeguamento per renderle conformi alle norme di sicurezza. In questo caso l’elenco dei lavori è lungo, si va dalla prevenzione incendi, alla sicurezza dell’uso degli impianti, fino alla normativa in materia di eliminazione delle barriere architettoniche. C’è poi la manutenzione ordinaria, che si tratti di finestre rotte, aule da imbiancare, o impianti di riscaldamento che non funzionano. Interventi che non rientrano fra quelli candidati ai finanziamenti, ai quali la Provincia dovrà fare fronte con risorse proprie. Soldi per la scuola che non ci sono, fra tagli ai finanziamenti ordinari, prelievi da parte dello Stato e una legge di riforma delle Province dalla non semplice attuazione. Ma questa è un’altra storia.
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