Salerno, giungla videosorveglianza: sette telecamere su dieci non funzionano altre non sono collegate

Salerno, soso sicurezza: telecamere non funzionanti o non collegate in rete

Una telecamera di videosorveglianza
Una telecamera di videosorveglianza
di Petronilla Carillo
Mercoledì 6 Settembre 2023, 06:00 - Ultimo agg. 14:53
4 Minuti di Lettura

Nella giungla della videosorveglianza individuare una telecamera funzionante è difficile, anche per i responsabili del Comune di Salerno. Perché alcuni impianti non sono registrati sulla rete e altri sono stati dimenticati. Come nel caso dei sistemi di controllo impiantati per le «grandi occasioni» e poi lasciati lì inutilizzati, come nel caso delle telecamere posizionate in prossimità delle Usca in periodo Covid o di qualche importante manifestazione. Un esempio su tutte, quella di capitolo San Matteo per la quale sarebbe stato difficile finanche individuarne la gestione quando è servita per motivi investigativi.

Difficile, per questo, conoscere il numero preciso di impianti presenti nel capoluogo: talvolta, sui pali, si individuano occhi elettronici ma non se ne conosce l’appartenenza. Un dato, però, è certo: il 70 per cento degli impianti censiti non sono funzionanti. E molti di questi, neanche a dirlo, si trovano proprio nella zona orientale della città, in quelli che vengono indicati come quartieri a rischio dove, magari, più frequenti sono gli episodi di piccola criminalità. Una delle zone che, stando ai beninformati, dovrebbe essere la più scoperta, è quella delle litoranea: via Allende e la zona industriale, quella che arriva fino alla rotatoria che consente di imboccare l’autostrada.

Video

Insomma, la zona a percorrenza veloce, dove spesso si verificano incidenti, e ad alta incidenza di problematiche criminali dove, inoltre, sviluppato è anche il fenomeno della prostituzione. Ci sono poi quartieri come Pastena, Torrione, via Irno e il Carmine dove la situazione non è migliore e dove le forze dell’ordine cittadine sono state chiamate per due volte a presentare progetti per l’installazione di impianti di diretta gestione senza aver avuto mai alcuno sviluppo. Diversa la situazione nel centro cittadino: qui la presenza di diverse ztl ha reso obbligatorio il buon funzionamento degli impianti mentre, sul lungomare e nella zona di Santa Teresa quelli funzionanti non catturerebbero bene le immagini o perché posizionate male o, peggio, perché coperte dagli alberi.

Dovrebbero essere impianti di ultima generazione ma, anche questi, non sempre portano a termine il loro lavoro.

Dovrebbero catturare immagini in movimento e, al tempo stesso, focalizzarsi sulle targhe, funzione utile non soltanto per le violazioni al codice della strada ma soprattutto in caso di ricerca di ladri o delinquenti. Invece le immagini vengono registrate monche o sono ballerine. I targatori si trovano soprattutto in prossimità di strade a percorrenza veloce o in prossimità degli svincolo della tangenziale dell’autostrada.

La gestione della videosorveglianza è tutta del Comune di Salerno che dovrebbe avere una visione completa delle installazioni presenti in città. Ma, come si diceva prima, non sempre questo accade: esistono impianti non censiti, molti non funzionanti. Le immagini restano in memoria per sette giorni, in alcuni casi quindici (questo è il termine previsto dalla legge) poi si registra nuovamente sopra e spariscono per sempre nel nulla.

Esisterebbe un sistema di trasmissione delle immagini con le centrali operative delle forze dell’ordine, ma non è diretto. È il server del Comune a trasmettere, sia pure in tempo reale, le riprese in diretta alle forze dell’ordine ma queste, per un’acquisizione, devono poi presentare ufficiale richiesta al Comune con una ovvia dispersione di tempo rispetto alle cadenze investigative. Per questo motivo per due volte è stato presentato all’amministrazione un progetto per integrare le telecamere esistenti con altre la cui posizione doveva essere scelta proprio da chi il territorio lo vive sotto l’aspetto criminale, nelle aree a maggiore incidenza criminale e quelle più isolate proprio per garantire maggiore sicurezza ai residenti. Progetti che si sono dispersi nei meandri della burocrazia amministrativa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA