Fukushima e il rilascio d'acqua radioattiva, qual è il (vero) danno ambientale e perché il trizio è così importante

di Marta Giusti
Sabato 26 Agosto 2023, 09:52 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 18:07 | 1 Minuto di Lettura

Il causus belli

Nel 2011, un terremoto seguito da uno tsunami ha distrutto la centrale nucleare, distruggendo il sistema di raffreddamento e causando il surriscaldamento dei nuclei dei reattori e la contaminazione dell'acqua all'interno dell'impianto con materiale altamente radioattivo. Dal giorno del disastro, la società Tepco ha continuato a pompare acqua per raffreddare le barre di combustibile dei reattori.

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Ciò significa che ogni giorno l'impianto produce acqua contaminata, che viene immagazzinata in oltre 1.000 serbatoi, sufficienti a riempire più di 500 piscine olimpioniche. Il Giappone sostiene di aver bisogno del terreno occupato dalle cisterne per costruire nuove strutture per lo smantellamento sicuro dell'impianto. Gli esperti hanno inoltre espresso preoccupazione per le conseguenze di un eventuale crollo delle cisterne in caso di calamità naturale. Il Giappone sta rilasciando gradualmente le acque reflue nell'oceano, con il via libera dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA). Il primo rilascio è uno dei quattro previsti da qui alla fine di marzo 2024. L'intero processo richiederà almeno 30 anni.

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