Kurt Cobain, 30 anni fa moriva l'angelo nero del grunge: «Il grunge significa libertà»

Il mondo ricorda l'ultimo vero rivoluzionario del rock

Kurt Cobain, 30 anni fa moriva l'angelo nero del grunge: «Il punk rock significa libertà»
Kurt Cobain, 30 anni fa moriva l'angelo nero del grunge: «Il punk rock significa libertà»
Venerdì 5 Aprile 2024, 11:05 - Ultimo agg. 12:40
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Una delle leggende che fa parte da decenni del mondo della musica è quella del «Club 27», un gruppo di artisti tutti morti a 27 anni e che, in un modo o nell'altro, hanno cambiato la storia e sono diventate delle icone della cultura di massa. 30 anni fa, il 5 aprile 1994, proprio a 27 anni, Kurt Cobain frontman e voce dei Nirvana, si suicidava con un colpo di fucile. Autore di uno degli album rock più importanti della storia («Nevermind», 1991), Cobain è diventato una icona suo malgrado, trasformandosi nella voce di una generazione persa e che voleva raccontare tutto il suo disagio e dolore. 

Nel nome del grunge, Cobain nelle sue inquietudini, dipendenze e sofferenze è stato l'ultima vera rivoluzione del rock e rappresentante della generazione X. Per coloro che sono cresciuti in quegli anni, la morte di Cobain ha segnato «la fine della musica» e il tramonto di quelle idee e sentimenti che il leader dei Nirvana era riuscito a portare all'interno della sua musica. Volto pallido, capelli biondi che coprivano costantemente il viso, scarpe da ginnastica e sguardo assente e perso nel vuoto, Cobain era diventato punto di riferimento per una generazione che percepiva, pativa e viveva lo stesso spaesamento, mancanza di fiducia nel futuro e, più in generale, della vita.

Nella lettera di addio trovata accanto al suo corpo, Cobain scriveva «a volte mi sento come se dovessi timbrare il cartellino ogni volta che salgo sul palco» in un messaggio quasi apocalittico che dimostrava un progressivo svuotamento dell'interesse che molti artisti hanno verso il proprio lavoro. Quella dei Nirvana è stata, probabilmente, l'ultima vera rivoluzione musicale che si è fatta realmente rappresentante di una situazione sociale in bilico e di un malcontento interiore provato da tanti giovani. 

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Kurt Cobain si sparò alla testa nella sua casa al 171 Lake Washington Boulevard a East Seattle, distrutto dalle dipendenze e dalla depressione.

Ed è stato proprio questo a renderlo un vero e proprio idolo della musica, una figura che ha superato il proprio tempo e il proprio ruolo diventando il simbolo di un'epoca e bandiera della generazione  X.

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