Pensioni, a che età si andrà nel futuro? E come sarà l'assegno? Il tema della crescita zero: tutte le risposte e le previsioni

di Michele Di Branco
Sabato 30 Marzo 2024, 06:27 - Ultimo aggiornamento: 10:48 | 2 Minuti di Lettura

Le previsioni

L'Italia è il paese d'Europa più vecchio: il 21,4% della popolazione ha più di 65 anni, rispetto a una media Ue del 18,5. In quest'ottica, per il 2050, l'Istat prevede che gli anziani in Italia saranno 21.775.809, il 34,3% della popolazione. È da qui che bisogna partire per capire che cosa accadrà in futuro sul versante del welfare. «Ad oggi - si legge nel rapporto dell'Osservatorio Itinerari previdenziali, diretto da Alberto Brambilla - il sistema è sostenibile e lo sarà anche tra 10-15 anni, nel 2035/40, quando la maggior parte dei baby boomer nati dal Dopoguerra al 1980 - in termini previdenziali assai significative data la loro numerosità - si saranno pensionate. Perché si mantenga questo sottile equilibrio - prosegue il think tank - sarà però indispensabile intervenire in maniera stabile e duratura, tenendo conto di alcuni principi fondamentali: le età di pensionamento, attualmente tra le più basse d'Europa (circa 63 anni l'età effettiva di uscita dal lavoro in Italia nonostante un'aspettativa di vita tra le più elevate a livello mondiale), e che dovranno dunque gradualmente aumentare evitando il ricorso ai pensionamenti anticipati; l'invecchiamento attivo dei lavoratori, attraverso misure volte a favorire un'adeguata permanenza sul lavoro delle fasce più senior della popolazione; le politiche attive del lavoro, da realizzare di pari passo con un'intensificazione della formazione professionale, anche on the job; la prevenzione, intesa in senso più ampio come capacità di progettare una vecchiaia in buona salute».
© RIPRODUZIONE RISERVATA