Video sexy davanti alla moschea: artista tartara sotto inchiesta in Russia

Un'immagine del video di Rezeda Ganiullina
Un'immagine del video di Rezeda Ganiullina
Sabato 24 Settembre 2016, 13:23 - Ultimo agg. 26 Settembre, 00:05
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Un video musicale della cantante tatara Rezedà Ganiullina, ha scatenato l'indignazione dei leader religiosi tatari e ha addirittura portato all'apertura di un'indagine per «offesa ai sentimenti dei credenti». L'accusa è la stessa con la quale le Pussy Riot furono condannate per la loro preghiera punk anti-Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Nel videoclip la giovane donna interpreta la sua canzone (titolo Zhanym, ovvero Amato) accennando ai movimenti di una danza del ventre, ovviamente indossando abiti che mettono in mostra l'ombelico ed evidenziano le generose forme dell'artista. A scatenare l'ira di alcuni religiosi, tra cui l'imam di Kazan, capitale della repubblica russa del Tatarstan, è il fatto che il video sia girato davanti alla bellissima Moschea Bianca di Bulgar.


«Le donne nell'età della maturità dovrebbero pensare alla loro fede, alle loro origini e alle tradizioni, e non esporre la propria nudità davanti a tutti.
Una moschea non è un posto per ballare», ha tuonato l'imam Seydzhagfar Lutfullin. La cantante ha detto di essersi scusata, ma ha anche precisato la sua posizione: «Non sono andata là per pregare», ha detto, ma «per realizzare il mio vecchio sogno di danzare e registrare un video musicale sullo sfondo di questo posto meraviglioso».
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