Procida, tutti i segreti dei «Misteri» del Venerdì Santo

Procida, tutti i segreti dei «Misteri» del Venerdì Santo
di Domenico Ambrosino
Giovedì 2 Aprile 2015, 21:33
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Sono quarantore i Misteri, le tavole iconografiche raffiguranti episodi della vita e della morte del Cristo, che il Venerdì Santo sfilano nelle strade del centro storico di Procida.



La storica processione risale ai primi anni del 1600 e fu promossa nell’isola dai Gesuiti. Nei primi tempi i partecipanti al rito si flagellavano. La Chiesa, successivamente sostituì la flagellazione con i Misteri. I quali vengono realizzati dai giovani isolani, a proprie spese, (un “Mistero” può costare anche seimila euro) in alcuni portoni dei palazzi dell’isola e in alcune tendostrutture, appositamente installate nel borgo di Terra Murata, di fronte all’ex complesso carcerario costruito dai Borboni.



Le tematiche religiose rappresentate risentono molto della cultura marinara locale. Infatti sono numerosi i misteri che si richiamano al mare: la tempesta sedata, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, le cene, apparecchiate con grossi cefali ed orate, appena pescati. Quest’anno i migliori Misteri saranno premiati con un premio in denaro.



A ricordo del giovane assessore comunale Fabrizio Borgogna, di recente prematuramente scomparso, che si impegnò a fondo per promuovere l’associazionismo dei giovani costruttori del Misteri. Il clou della Processione, un mix virtuoso di sacro e profano, è comunque costituito dalla sfilata della statua lignea del Cristo Morto, portata a spalla dai confratelli della Congrega dei Turchini, scolpita da Carmine Lantriceni nel 1728. Marce funebri popolari e classiche (Chopin, ma anche la “Ione” e “Lacrime sul volto di mia madre”), insieme ai canti liturgici intonati dai confratelli e dai sacerdoti, accompagnano il corteo che sfila da due ali di folla assiepate lungo il tragitto Numerosi anche i turisti, in maggior parte tedeschi provenienti dalla vicina isola d’Ischia. In pratica è l’isola intera che partecipa alla manifestazione.



Molti marittimi sbarcano per l’occasione, altri che sono a bordo delle navi si mettono in contatto con le famiglie per ascoltare, via telefono, lo squillo della tromba che annuncia il corteo.
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