Conte firma, è il nuovo ct della Nazionale
«La convocazione? Con me va meritata»

Conte firma, è il nuovo ct della Nazionale «La convocazione? Con me va meritata»
Martedì 19 Agosto 2014, 13:33 - Ultimo agg. 13:34
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Sono sulla panchina sulla quale vorrebbero stare tutti gli allenatori: per me un orgoglio che Carlo Tavecchio abbia pensato a me. Esordisce così il neo ct della Nazionale Antonio Conte, dopo aver firmato il contratto che lo lega ufficialmente agli azzurri per due anni.

«Non pensavo di rientrare in pista dopo soli 35 giorni: pensavo di aggiornarmi in giro dell'Europa - racconta, ricordando le dimissioni da allenatore della Juventus - Con la Juve era finito un ciclo, ci vuole coraggio per dire basta. Aspettavo un top club, durante la stagione o a fine anno; poi è arrivato un top top club e a me piacciono le sfide. Mi affascinano».

Sui convocabili in vista dei prossimi impegni della Nazionale (il primo il 4 settembre) Conte glissa: «Balotelli? In questo momento non parlo dei singoli: tutti i calciatori italiani sono convocabili, ma la convocazione va meritata. Io valuto il giocatore, ma anche gli uomini. Guardo a quel che succede in campo e anche fuori: tra un buon giocatore ottimo uomo e un ottimo giocatore buon uomo, scelgo sempre il primo».

Conte dovrà affrontare anche la questione Andrea Pirlo, che aveva annunciato il proprio ritiro dalla Nazionale salvo poi dirsi pronto a ripensarci se il nuovo ct lo avesse chiamato. «È un campione, un punto di riferimento, è tra i convocabili. È inevitabile che dopo le sue parole debba parlargli: lo sentirò, mi sentirà».

Per le convocazioni «ho poco tempo - spiega Conte - partirò dal blocco Juve e da quel che ho fatto in questi anni: con me sono tutti convocabili, purchè siano bravi, corrano e facciano quel che chiedo». Si chiude con il «codice etico» del suo predecessore Cesare Prandelli. «Più che di codice mi piacerebbe parlare di comportamento. Il comportamento sarà giudicato da me personalmente, non c'è uno standard. In base a quello che vedo e alla mia moralità verranno fatte delle scelte».

E in Nazionale Conte porterà quella che è stata la sua filosofia anche in serie A. «Per me la vittoria è sempre stata una dolce condanna, la sconfitta una
'morte' temporanea: cercherò di portare questa mentalità anche in nazionale».

«Abbiamo fatto il matrimonio». E' soddisfatto il presidente della Figc Carlo Tavecchio, che rivela di non essere stato ottimista sull'accettazione da parte di Conte: «Devo dire che la prima telefonata che feci al nuovo ct della Nazionale non è finita con una impressione di assenso. Non si poteva non insistere per ingaggiare uno dei tecnici più importanti d'Europa. La seconda e la terza telefonata hanno portato alla certezza che Conte avrebbe accettato».

«Per ingaggiarlo abbiamo usufruito del supporto dello sponsor, con un contratto innovativo - ha spiegato Carlo Tavecchio - Ma la nazionale è affidata a Conte chiavi in mano: non ha bisogno di consigli». Nessun compromesso a livello tecnico con Puma, insomma, come qualcuno aveva ipotizzato nei giorni scorsi. La questione è stata chiarita anche dallo stesso Conte: «Chi conosce Antonio Conte sa che niente e nessuno potrà mai decidere al
posto mio», ha ribadito.

«Puma è partner privilegiato, ma non ci sono situazioni compromesso», ha chiarito ancora Tavecchio. E sulla questione dell'ingaggio da 4 milioni l'anno, da molti giudicato troppo esoso, Conte ha precisato che «è nei parametri della Figc: poi c'è la mia immagine, costruita nel tempo, e per la quale ho ceduto i diritti alla Figc come non avevo mai fatto prima. È stato dato il giusto riconoscimento ai miei diritti d'immagine», ha aggiunto, precisando di aver «rinunciato» a qualcosa rispetto ai suoi precedenti parametri «È stato un investimento», ha commentato il presidente Tavecchio.