Napoli, Calzona torna ad Empoli e sfida il suo passato: c'è da vendicare una finale persa con Nicola

Una trasferta dal sapore speciale: una partita doppia per l'allenatore dei campioni d'Italia che torna al Castellani dopo 12 anni dall'ultima volta

Francesco Calzona
Francesco Calzona
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Martedì 16 Aprile 2024, 20:37
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Una trasferta dal sapore speciale ed una vendetta ancora da consumare. Una partita doppia per Francesco Calzona che torna ad Empoli dopo 12 anni dall'ultima volta. Il tecnico del Napoli affronta il suo passato e dovrà farlo con l'obiettivo dichiarato di alzare bandiera corsara al Castellani. L'Europa, almeno quella dalla porta di servizio, resta l'ultimo traguardo possibile per i campioni d'Italia. L'ex ragazzo di Calabria nelle sue tante esperienze come vice – sopratutto di Maurizio Sarri – in giro per l'Italia è passato anche e sopratutto per Empoli. Era il 2012 e Calzona seguì il comandante alla corte del presidente Corsi in serie cadetta. Una stagione ricca di emozioni, partita con enormi difficoltà con un finale in ascesa ma comunque amaro per il tandem Sarri-Calzona che chiuse il campionato in crescendo, conquistando i play off ed arrivando ad un passo dalla promozione in massima serie. L'Empoli infatti fu costretto a fermarsi all'ultima curva, in finale, contro il Livorno dopo avere sconfitto il Novara. Ironia della sorta alla guida di quel Livorno c'era proprio Davide Nicola, l'attuale allenatore dell'Empoli.

Ciccio Calzona se lo ritroverà di fronte sabato pomeriggio al Castellani. Rewind a parte, l'allenatore del Napoli proverà a riscattare l'amaro pareggio ottenuto domenica scorsa al Maradona con il Frosinone.

Di fronte ci sarà il suo passato: i toscani – esattamente come i ciociari – sono invischiati nei bassifondi della classifica e faranno il possibile per strappare punti ai campioni d'Italia. Il Napoli però è obbligato a fare bottino pieno per tenere ancora viva la speranza di un posto in Europa nella prossima stagione. Sarebbe la quindicesima volta di fila per gli azzurri (nessun club italiano dal 2010 è riuscito a far meglio). Un piccolo traguardo in una stagione di grandi mortificazioni.

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