Napoli, acqua marrone nell'area marina protetta: allarme dalla Gaiola

Protesta dal Centro Studi Interdisciplinari che si occupa dell'area protetta: basta scarichi in questo paradiso

La chiazza dopo la pioggia del 18 maggio 2024 dal sito Csi Gaiola
La chiazza dopo la pioggia del 18 maggio 2024 dal sito Csi Gaiola
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Sabato 18 Maggio 2024, 17:26 - Ultimo agg. 21 Maggio, 22:52
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Napoli, acqua marrone nell'area marina protetta della Gaiola. Accade sempre quando arriva una pioggia più consistente. Si tratta dello sversamento di uno scarico che raccoglie l'acqua piovana nelle strade della città e, per evitare che le fognature si intasino quando la pioggia è consistente, fa defluire tutto l'eccesso, compresi i liquami, nel mare di Cala Badessa a Nisida

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La vicenda viene seguita con apprensione dal Csi Gaiola che da tempo chiede che la bocca di scarico delle acque reflue urbane venga indirizzata verso altri luoghi, lontani dall'unico "polmone azzurro" della città di Napoli.
All'antica questione si è aggiunta anche la nuova preoccupazione della possibile realizzazione di un nuovo scarico, analogo, a pochi metri di distanza da quello che già attualmente provoca disagi all'area marina protetta. 

E' stata avviata una petizione per chiedere un ripensamento almeno sul secondo scarico a mare. A chiedere il ripensamento sul progetto una struttura, il "Coordinamento Tutela Mare", che raccoglie al suo interno tutte le associazioni del settore: Fondazione Marevivo, Wwf Napoli, Greenpeace Napoli, ASOIM Odv, Let’s Do It! Italy, CSI Gaiola onlus, N' Sea Yet, Vivara aps, Cleanap, Associazione Nemo, Associazione Domizia, One Sea Alliance, GEA Ets, Legambiente Città Flegrea, Oceanomare Delphis onlus.

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