Ha 13 anni la ragazzina adescata in rete da un maestro elementare

Ha 13 anni la ragazzina adescata in rete da un maestro elementare
Ha 13 anni la ragazzina adescata in rete da un maestro elementare
di Manlio Biancone
Domenica 19 Giugno 2022, 11:20
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Pedopornografia: tra le vittime di un insegnante 50enne, anche una ragazzina di 13 anni residente in un Comune della Marsica. Di mattina quell’uomo era un maestro elementare, nel pomeriggio a casa, sul web, adescava ragazzine di 12, 13 e 14 anni. Le riprendeva e conservava sul suo pc immagini e video a sfondo sessuale, queste le accuse. Ora l’uomo è stato arrestato a Roma dopo la denuncia dei genitori vittime, tra cui anche la mamma della 13enne marsicana.

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Anche la tredicenne sarebbe stata ripresa e le immagini conservate nel pc e nel cellulare che la polizia postale ha sequestrato al maestro nel momento dell’arresto. Nella memoria del computer sarebbero state trovate anche video pedopornografici e video chiamate a sfondo sessuale con altre bambine e ragazzine. Il 50enne era molto abile nel camuffarsi da adolescente: per mettere in atto i suoi piani, secondo le indagini della polizia postale, modificava il suo volto con un software, il deepfake, per mostrare in rete il viso di un giovane. E le ragazzine ingannate dal bel volto del ragazzo si lasciavano convincere facilmente. Le indagini degli inquirenti, tra l’altro, sono state particolarmente laboriose considerato che si è trattato di ricostruire il vero volto dell’uomo e la località da dove operava. L’insegnante, infatti, è di origini piemontesi, ma si era trasferito in un appartamento a Roma per non essere rintracciato dalla polizia postale.

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Dopo alcuni mesi l’inchiesta ha preso il verso giusto e gli agenti sono arrivati nell’abitazione della Capitale dove l’insegnante è stato arrestato con l’accusa di pedopornografia, adescamento minorile e detenzione di materiale pedopornografico.

Le indagini non sono ancora chiuse e la polizia sta accertando se l’uomo avrebbe adescato altre ragazzine nel territorio marsicano. È per questo che da giorni gli esperti stanno esaminando le 144 tra immagini e video a sfondo sessuale per ricostruire altri episodi con vittime delle minorenni. Alle indagini hanno collaborato i Compartimenti della Polizia Postale e delle Comunicazioni della Lombardia, della Calabria e del Lazio, con il coordinamento delle procure di Brescia e di Reggio Calabria. Secondo gli inquirenti, «la ricerca della vittima era assolutamente casuale essendo rivolta a utilizzatori del web, instaurando con loro relazioni amichevoli e, carpendo la loro fiducia con artifizi e lusinghe, l’uomo incanalava la conversazione su determinati argomenti». Nell’interrogatorio in sede di convalida dell’arresto, il cinquantenne si è avvalso della facoltà di non rispondere. Purtroppo non si tratta di un caso isolato, come raccontano le cronache e anche i molti fascicoli aperti in procura su questo tipo di reati. La raccomandazione della polizia, rivolta ai genitori, è di prestare massima attenzione quando si affida un cellulare ai figli. 

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