Cosa possa aver scatenato l'attacco ancora non è chiaro. Di certo c'è che la donna, colpita ripetutamente, è finita in ospedale con la schiena fratturata. Ma cominciamo dall'inizio. Siamo al Dolphin Discovery Cozumel, il parco marino costruito in mare, a ridosso della battigia di San Miguel de Cozumel, località messicana a sud di Cancun. All'interno della struttura, di proprietà di Dolphin Discovery, nota multinazionale del settore che conta decine di delfinari sparsi tra Sud America e Europa, sono detenuti alcuni delfini. Per la gioia di turisti e proprietari, i delfini, come documentato dalle immagini diffuse dalla struttura sulla propria pagina social, sono a disposizione dei visitatori che possono persino toccarli e nuotare con loro per vivere un'esperienza indimenticabile. Come quella accaduta ad una turista americana di Boston.
Messico, delfini in cattività attaccano una turista americana: cosa è successo
Lei è Janet Ferreira, assieme a suo marito Steve ed alla famiglia al completo, è arrivata lì a bordo di una nave da crociera. La coppia, infatti, sta festeggiando il quarantesimo anniversario di matrimonio e hanno deciso di regalarsi un viaggio che li porterà ai Caraibi e, appunto, in Messico. L'ingresso al parco marino è compreso nel salato biglietto della crociera. Così, affascinata dall'idea di fare il bagno con i delfini, Janet decide di provare. In un attimo, è in acqua dove, dicono gli operatori, è attesa da ben due delfini.
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La turista: «Pensavo di morire»
I delfini continuano a colpire e la situazione si fa sempre piùdrammatica. «Pensavo di morire di fronte alla mia famiglia». Finalmente, uno dei trainer del parco si accorge dell'accaduto, entra in acqua e la soccorre. Janet è sconvolta. Dolorante, finisce all'ospedale. Lì, però, non riescono ad aiutarla «Non parlo lo spagnolo». Così decide di andare a casa e con una ambulanza aerea, viene trasferita all'ospedale di Boston. La diagnosi è seria. La donna, infatti, ha riportato la frattura della schiena e di alcune costole. «Sono salva per miracolo». Questa incredibile vicenda, resa nota soltanto in queste ore e ripresa da organi di stampa locale come il Boston 25 News, risale al 2019 e ripropone drammaticamente la questione dei delfini detenuti in cattività. Tra le ipotesi indicate quali fattori scatenanti dell'attacco, vi è infatti anche quella della costrizione di animali come i delfini in recinti che li privano della libertà e che, come accaduto anche per le orche, è fonte di forte stress che, talvolta, può sfociare in atteggiamenti violenti contro se stessi e l'uomo. Il parco messicano costruito in mare, poi, rappresenta uno stress ulteriore per gli animali imprigionati. In mare, sentono i loro simili che nuotano liberi ma senza possibilità alcuna di poterli raggiungere. Nel frattempo, la causa intentata da Janet al parco marino messicano, va avanti.