Agguato tra la folla, caccia al killer:
è parente dell'uomo che uccise il boss

Agguato tra la folla, caccia al killer: è parente dell'uomo che uccise il boss
di Gianni Colucci
Sabato 12 Febbraio 2022, 09:25
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La macchina, un'utilitaria Peugeot, frenato di botto davanti al supermercato Pam di San Martino in via San Martino Vescovo. Un giovane scende dall'auto, guidata da un complice, e prende la mira sparando al basso ventre di Fiore Clemente, 67 anni, storico boss del clan Pagnozzi: due colpi che vanno a segno. Un terzo colpo ferisce il nipote di Clemente, Antonio Pacca di 22 anni, incensurato che aiutava l'uomo a portare la spesa. Una ferita di striscio all'altezza dell'inguine. Un quarto proiettile ha raggiunto ad una gamba una donna che stava uscendo dal supermarket. A pochi metri il mercato settimanale. Una scena allucinante, da film dei fratelli Cohen. Il giovane, che è ancora ricercato dai carabinieri, si guarda intorno, è a volto scoperto, sta a gambe larghe quasi compiaciuto ad osservare la scena. Tre persone ferite e sanguinanti davanti a lui.

Decine i testimoni. Si tratterebbe di un familiare di Gianluca Di Matola, il 30enne che a settembre del 2020 uccise un altro boss del clan Pagnozzi, Orazio De Paola. L'uomo conosciuto in paese, decide poi di darsi alla fuga. Poco prima, a qualche centinaio di metri, aveva avuto una discussione con altre persone, avrebbe colpito con schiaffi e pugni diversi passanti, forse alcuni conoscenti, che probabilmente avrebbe voluto coinvolgere nel raid. Non è escluso che cercasse un'altra persona che immaginava fosse in compagna di Clemente, forse un parente del giovane che è rimasto ferito. Fino a tarda sera le indagini sono proseguite alla ricerca del fuggitivo, sono state acquisite le immagini delle telecamere di sorveglianza, le operazioni sono state affidate al comandante del nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri, Pietro Laghezza. Sono le telecamere di sorveglianza ad aver raccolto immagini inequivocabili su come si sia svolto l'agguato.

Se fossero confermate le informazioni, l'agguato a Fiore Clemente, avrebbe dunque un legame con l'omicidio dello scorso anno al boss De Paola.

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Clemente è stato considerato negli anni scorsi uomo di punta del Clan Pagnozzi, il sodalizio camorristico che da decenni domina in Valle Caudina, al confine tra le province di Avellino e Benevento. Ora gravemente ammalato, si era allontanato dalle attività che gli erano costate pesanti condanne e lunghi periodi di carcere.Nell'agguato è rimasto anche ferito di striscio all'inguine Antonio Pacca, nipote di Clemente, che lavora nel supermercato di via San Martino vescovo, una zona centrale della cittadina caudina. Clemente si era recato nel negozio per acquistare generi alimentari. Il ragazzo stava aiutando lo zio a portare le buste della spesa nell'auto parcheggiata nei pressi del negozio quando un uomo arrivato a San Martino a bordo di un'auto condotta da un complice.

Come se volesse che quanta più gente possibile potesse assistere, il giovane armato di pistola ha fatto fuoco contro Clemente, ferendolo all'addome e all'inguine e rimanendo sulla scena a lungo. L'uomo è stato operato all'ospedale civile di Benevento e non corre pericolo di vita. Non corrono pericoli né il nipote, né la donna che casualmente si è trovata sulla traiettoria di un proiettile esploso nei drammatici momenti.

Per i trascorsi di Clemente e per le modalità con cui è avvenuto, in pieno giorno e in presenza di decine di persone che affollavano il mercato settimanale, l'agguato avrebbe una chiara matrice di natura camorristica. Al momento è la procura della Repubblica di Avellino a coordinare l'inchiesta ma è certo che la Distrettuale Antimafia si occuperà del caso.
L'orologio del tempo a San Martino Valle Caudina sembra essere tornato indietro nel tempo, alla mattina dell'8 settembre del 2020 quando in via Castagneto venne ucciso a colpi di pistola Orazio De Paola, ritenuto dagli inquirenti il reggente del clan Pagnozzi. Un filo rosso lega l'agguato mortale al boss finito sotto casa sua da Gianluca Di Matola e l'agguato di ieri mattina. Le indagini dei Carabinieri sono dirette proprio di ricostruire i movimenti di Fiore Clemente degli ultimi mesi. Si prova a capre se Clemente sia venuto in contrasto con qualcuno all'interno o all'esterno del clan, o se da quel settembre del 2020 si sia invece alimentata la miccia della vendetta nei confronti di un altro esponente del clan Pagnozzi.
 

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