Al 99 Posti torna Corsi ed è sold out

Al teatro di Mercogliano "Sta' senza pensier"

Al 99 Posti torna Corsi ed è sold out
Al 99 Posti torna Corsi ed è sold out
Domenica 3 Dicembre 2023, 10:42
4 Minuti di Lettura

È un ritorno da tutto esaurito quello di Eugenio Corsi sul palcoscenico. L'attesa per il suo nuovo spettacolo, senza neanche una semplice promozione, non ha lasciato posti vuoti per la prima di questa sera (ore 18.30) al Teatro 99 Posti di Torelli di Mercogliano. Sta' senza pensier' il titolo, raffigurato nella circostanza su una tazza. Saranno sorsi di spensieratezza, ma talvolta con quel retrogusto amaro proprio della realtà che ha generato questo lavoro. «È l'unica medicina che abbiamo pensare il meno possibile nel senso di sgombrare la mente da continui arrovellamenti.

Un modo è quello di sorridere almeno per un po', sdrammatizzando proprio quei fatti della vita che tanto ci affannano» spiega Corsi. Un monologo a 360 gradi sulla società di oggi: «C'è la televisione con i suoi personaggi onnipresenti da 30 anni, le fisse attuali che vanno dalle diete a tutti costi, al mutamento del corpo attraverso il lifting, i tatuaggi ed a tutte le manie legate all'apparire, alla forma in una società in cui si continua a vivere più di apparenza che di sostanza. Ma si parlerà anche del sesso maschile, degli uomini di oggi che hanno perso la loro virilità, la loro peculiarità di essere in qualche modo corteggiatori, di essere presenti in maniera sana, bella, viva nei confronti delle donne. Ci sono i ragazzi con le loro manie, il telefonino, i selfie, per poi arrivare ad argomenti legati alla cucina e su come sono cambiate le nostre abitudini alimentari, anche a causa di questi programmi che dalla mattina alla sera ci bombardano di ricette.

Trova spazio anche un'analisi dissacrante sullo stravolgimento delle nostre tradizioni, su tutto quello che abbiamo perso e che forse non riusciremo più a recuperare». Eugenio: i personaggi! Un po' come il produttore a Carlo Verdone in Vita da Carlo. Quelli non possono mancare: «Ci sarà il commendatore Sibilia e poi vediamo se verrà fuori anche un De Mita o un Pasquale Grasso».

Ecco, proprio il fondatore di Telenostra, chissà come commenterebbe la situazione cittadina in un suo ipotetico appuntamento del sabato: «Me lo immagino alle prese con un "manicone" strabordante di serpi, dei veri e propri allevamenti da esportare a livello planetario».

Video

Avellino una realtà che però non dà più spunti all'estro di Corsi che non vuole mordere: «Frequento poco la città. Faccio una vita, diciamo, tra virgolette, ritirata, fatta di interessi privati che di cene con gli amici. Sono un po' chiuso, ma non è una chiusura mentale, non è una predisposizione alla negatività, è semplicemente una constatazione. Preferisco il convivio, i bei film, il teatro, ed un paio di viaggi seri all'anno per conoscere altre culture. Sono stato in Oriente. Ho fatto un bel giro tra Cina, Giappone, Corea. Quest'anno andrò a svernare in Centro America. Non dico ancora dove, lo scoprirete dalle fotografie. Avellino è una base tranquilla, dove avvengono poche cose e la gente è assopita, i giovani sono presi d'altro».
Non ci sono nemmeno più i personaggi di una volta. Forse solo il sindaco Festa è l'unico che potrebbe dare qualche spunto: «Il carisma è una cosa differente. Il sindaco Festa sicuramente è bravo, ad apparire, ma alla fine, i personaggi sono altri. Sono quelli che lasciano un segno profondo». La rotta: «Questo spettacolo è un punto di partenza, uno stimolo a scrivere altro e sicuramente un allenamento di memoria e creatività. Sono felice perché la pandemia il periodo di fermo mi è servito a riflettere».

© RIPRODUZIONE RISERVATA