L'icona dell'House music Kenny Carpenter in consolle al 35 mm

Il dj americano ospite del locale di Mercogliano per la serata del 7 dicembre

Il dj Kenny Carpenter
Il dj Kenny Carpenter
di Massimo Roca
Sabato 2 Dicembre 2023, 11:34 - Ultimo agg. 12:14
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A volte i miti d’oltreoceano si materializzano in carne ed ossa. E talvolta il merito è da ricercarsi nella volontà dei singoli. È il caso di Felice Terzo, dj per passione, che con la sua Umma in collaborazione con Glance, Mino Fasi e Choice ha voluto farsi e fare un regalo che potrebbe lasciare il segno.

Giovedì prossimo, 7 dicembre, al 35mm di Mercogliano (nel parco commerciale Movieplex) è atteso Kenny Carpenter, dj considerato uno dei padri della dance ed in particolare della house music, figura simbolo dello Studio 54, la discoteca newyorkese tempio della musica.

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«È una passione che nasce da lontano. Ho iniziato ad ascoltare e suonare questa musica da ragazzo. Erano gli anni Novanta e ad Avellino si viveva la parentesi della discoteca East Side».

L’idea è quella di riprendere per una sera quel discorso interrotto molti anni fa, riproponendo un genere, la musica house, che ha dovuto anch’esso segnare il passo nei confronti di altre sonorità. «Ho 45 anni e tanti miei coetanei hanno vissuto quegli anni e quella musica. Ed allora ci siamo detti perché non provarci, perché non riproporre quella magia». E per farlo Terzo ha scelto il meglio possibile: Kenny Carpenter. Lui è considerato uno dei padri della dance. Negli anni ’70 era tecnico delle luci in club newyorkesi come The Galaxy, The Inferno e The Loft. Negli anni ’80 divenne il dj resident del famoso Studio 54 (e ci lavorò per 20 anni): qui oltre che per mixare, era apprezzato anche per i vocals che proponeva, definiti da tutti “spirituali”; in seguito fu la volta del Bond’s nel pieno centro di Time Square e, ormai conosciuto, venne assoldato per l’apertura del Colisseum ad Israele. Di qui ha visto ed è stato sentito in tutto il mondo, anche grazie ai tour della Ministry of Sound ed alle collaborazioni della radio Kiss Fm di Londra.

Riportare alla luce un mondo dimenticato ed un fenomeno che ha caratterizzato l’ultimo decennio del secolo scorso: «Iniziò tutto con qualche serata al Kiwi di via Colombo ma il vero boom ci fu proprio con l’apertura dell’East Side. In un certo senso è stato il nostro Studio 54. Tra i clubbers italiani si parla di Avellino, di quegli anni, dell’East Side. Almeno in questi ambiti, Avellino è ricordata. Dopo l’East Side anche l’house ha dovuto lasciare il passo. L’house americana, non quella commerciale, ha subito un progressivo decadimento. Nelle nuove generazioni non c’è stato più nessuno che in qualche modo l’ha portata, l’ha spinta ed è finita nel limbo. La sua mancata diffusione l’ha resa una sconosciuta. Se non hai un pubblico, un’utenza a cui proponi una determinata cosa è difficile che poi da soli possano in qualche modo appassionare».

Sarà un appuntamento sostanzialmente aperto a tutti (ingresso libero con consumazione obbligatoria a 10 euro e con la possibilità di prenotare un tavolo a partire da 25 euro a persona, con un minimo di 4 persone): «Abbiamo voluto contenere il più possibile il prezzo per sottolineare l’aspetto passionale e ludico e non commerciale della nostra iniziativa». Un appuntamento non solo per nostalgici: «È un evento che abbraccia più fasce di età. Da questo punto di vista il nostro è un discorso abbastanza eterogeneo». Non è la prima serata organizzata da Terzo al 35 mm. «Ad ottobre abbiamo fatto una serata con Marco Corvino. Nel privè un centinaio di persone hanno apprezzato la nostra proposta. Così come ai proprietari del locale a cui piaciuta formula ed anche il target. Di comune accordo abbiamo deciso di riproporre l’esperimento». Ed allora perché non farlo in grande con Carpenter: «È un esperimento che, se riuscirà, ci porterà a dare continuità»

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