La solitudine provocata dalla pandemia, i problemi economici, le difficoltà quotidiane. Il vedovo allegro, scritto, diretto e interpretato da Carlo Buccirosso, è lo spettacolo che accende i riflettori su questi argomenti, con l'ironia e l'intelligenza del grande autore di teatro.
Sipario oggi, alle 20.30, al Teatro Partenio (replica domani, alle 18), per assistere ad una commedia brillante, ma densa di spunti di riflessione. Sul palcoscenico Gino Monteleone, Elvira Zingone, Donatella De Felice e Davide Marotta.
«Ho voluto raccontare la storia di un uomo che ha perso il lavoro e la moglie a causa del Covid- commenta Buccirosso. È il racconto di un uomo solo, che vive in una casa ricca di cimeli, avendo dovuto trasferire nella sua abitazione i pezzi del negozio di antiquariato che è stato costretto a chiudere».
«Accanto a lui - continua l'attore - si muovono altri personaggi. Ci sono dei vicini di casa morbosamente interessati alle sorti del protagonista, nascondendo dei segreti. Il vicino, infatti, è il direttore della banca presso cui Cannavacciuolo ha acceso il mutuo per la sua abitazione. C'è, poi, il classico portiere impiccione, anche lui rimasto solo, essendo stato abbandonato da sua moglie. Il portiere ha due simpatici figli. Ninuccio ed Angelina. Sulla scena, anche Virginia, una giovane donna a cui Cannavacciuolo ha affittato una stanza del suo appartamento, per incassare un po' di danaro».
Nella sua ipocondria, Cannavacciuolo si sforza di andare avanti, cercando di credere nel domani. «È uno spettacolo coperto dal mistero - precisa Buccirosso. Fin dall'inizio, si aprono scenari misteriosi, senza una chiara comprensione di ciò che accade. Questa commedia non racconta il Covid, ma le conseguenze dolorose che ha causato, mettendo sul lastrico alcune famiglie, provate anche dalla morte di un loro componente a causa del virus».
Uno spettacolo attuale, che accende i riflettori sulla solitudine, una condizione diffusa nella società contemporanea, indipendentemente dalle morti provocate dal Covid. «È una commedia divertente - aggiunge Buccirosso - che affronta anche un tema attuale, l'inseminazione eterologa, di cui non si parla mai né in teatro né nel cinema. È una questione controversa. Nel nostro Paese non c'è una banca del seme e, nella comunità italiana, se ne parla con molto distacco, anche con repulsione da parte delle persone più bigotte. Il pubblico si diverte, ma si istruisce anche, lasciando il teatro sapendone un po' di più su questo argomento».
Suspence, risate ed emozioni assicurate, dunque, con una commedia moderna, che stimola all'importanza della solidarietà, in un contesto in cui gli egoismi, le ambizioni, gli interessi personali hanno la meglio sul bene comune. «È una performance divertente - conclude il regista- che invita a riflettere sulla bellezza della condivisione».