Alto Calore, ok all'affidamento
​ma solo con il concordato

Alto Calore, ok all'affidamento ma solo con il concordato
di Alessandro Calabrese
Venerdì 4 Novembre 2022, 07:55 - Ultimo agg. 08:32
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Martedì all'Eic sarà approvato un atto che subordina l'affidamento della gestione del servizio idrico integrato all'Alto Calore, legandolo all'ottenimento dell'omologazione del concordato. Una sorta di convenzione condizionata che mette un altro tassello sul percorso del salvataggio della partecipata dal fallimento. A spiegarlo ai sindaci soci ieri riuniti nella sede di Avellino, il vice governatore Fulvio Bonavitacola che ha preso parte all'incontro rassicurando i primi cittadini dei 31 comuni sanniti sulle procedure verso la scissione dalla spa. Sul progetto, però, cala un'altra ombra. Dopo il ricorso presentato al Tar dal Comune di Cassano sulla delibera di giunta regionale che ha istituito il sistema della Grande adduzione primaria, viene fuori che ne è stato depositato un altro ma al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche da Acquedotto Pugliese, società braccio operativo della Regione Puglia che ha preso parte anche al tavolo sull'accordo raggiunto con Palazzo Santa Lucia.

Per l'assessore regionale all'Ambiente nessun problema: «Non li conosco nei dettagli dice ma non influenzeranno la strada tracciata. Il primo mi sorprende perché non vedo in che modo Cassano possa avere un danno da questa decisione che apre uno scenario favorevole alla gestione del servizio idrico in tutta l'Irpinia. Il secondo riguarda aspetti marginali e rappresenta una sorta di difesa rispetto all'intesa». Bonavitacola minimizza e guarda avanti: «Dal primo momento siamo stati contrari a uno scenario di fallimento dell'Alto Calore che avrebbe aperto le porte alla privatizzazione e abbiamo assunto una serie di decisioni condividendo la proposta di separazione dei distretti, creando le condizioni affinché la centrale di Cassano assumesse valenza sovra provinciale e ci sobbarcassimo noi gli enormi costi di energia, sgravando l'Alto Calore. Naturalmente molto del risultato sta al piano industriale che ora poggia su un quadro più favorevole. Con un piano credibile si potrà ottenere l'omologazione dal tribunale e formalizzare l'affidamento, attualmente in regime ibrido e di mero fatto».

Bonavitacola, al tavolo con l'amministratore unico Michelangelo Ciarcia e il consulente Gianluigi Palmieri, ha anche garantito le fasce tricolori beneventane, in particolare quelle di Guardia Sanframondi, Apice e Solopaca, sulla scissione dall'Alto Calore che deve seguire la nuova perimetrazione dei distretti. «Servirà a razionalizzare il servizio e ad avvicinare i gestori ai territori spiega adesso bisognerà governare questa separazione consensuale. Non ci può essere un momento in cui lo stesso comune sia socio di due società che erogano le stesso servizio, quindi si dovranno raccordare i tempi e creare una simultaneità tra la fuoriuscita dei comuni da Alto Calore e la loro adesione alla newco beneventana. Si potranno redigere due delibere condizionali parallele, per il resto tutti rispondono pro quota. Ma il piano di ristrutturazione porterà a una significativa mitigazione dei debiti, d'altra parte i creditori chirografari saranno orientati ad accettare la proposta, come il principale fornitore di energia in regime di salvaguardia che attraverso il meccanismo statale potrà fare ricorso ad un fondo nazionale per recuperare quanto vanta. L'8 novembre il Comitato Eesecutivo dell'Eic approverà la forma di gestione da noi proposta che si concretizzerà a patto di ottenere l'ok dai giudici fallimentari».
 

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