Appalto per la fornitura delle mascherine e della realizzazione degli ospedali modulari durante il periodo emergenziale: fissata l'udienza preliminare per i 19 indagati tra cui figurano la dirigente irpina della Regione Campania, Claudia Campobasso, nonché Italo Giulivo e Roberta Santaniello. Ora gli indagati (di cui tre irpini), coinvolti nell'inchiesta sulle forniture per la gestione dell'emergenza Covid, dovranno comparire il 13 dicembre davanti al gup, del tribunale di Napoli dopo la notifica dell'avviso di chiusura delle indagini da parte della procura partenopea sul filone d'inchiesta riguardante la fornitura delle mascherine. Richiesta di rinvio a giudizio e fissazione udienza preliminare notificata a Claudia Campobasso dirigente della Regione Campania, a Roberta Santaniello componente dell'unità di crisi regionale, a Italo Giulivo dirigente della protezione civile regionale e coordinatore dell'unità di crisi regionale nonchè all'imprenditore Antonio Goeldlin produttore di mascherine.
I pubblici ministeri Antonello Ardituro, Mariella di Mauro ed Henry John Woodcock hanno chiesto al gip la fissazione dell'udienza.
Stando all'impianto accusatorio i dirigenti Campobasso, Santaniello, il capo della protezione civile Giulivo, l'imprenditore Antonio Goeldlin, sono coinvolti nella maxi-inchiesta aperta sulle modalità di gestione dell'emergenza Covid, per la fornitura di 2,5 milioni di euro di mascherine per bambini che sarebbe avvenuta «nonostante la carenza dei requisiti richiesti». Inoltre, dagli atti, emerge che la consegna della prima tranche di mascherina sarebbe di un quantitativo di gran lunga inferiore a quella stabilita con l'affidamento dell'appalto all'imprenditore di una "una ditta amica favorita da informazioni mirate". Queste alcune delle ipotesi contestate dai pubblici ministeri partenopei. L'ingegnera irpina Roberta Santaniello, componente dell'unità di crisi regionale, è coinvolta anche nel filone d'inchiesta principale riguardante la fornitura degli ospedali modulari.
Secondo la procura con un whatsapp inviato il 16 marzo 2020 avrebbe fornito informazioni ritenute riservate sull'appalto a Alberto Venturato, amministratore delegato della MED srl. Enrico Venturato, presidente del Cda della MED srl a sua volta, avrebbe inviato una mail alla dirigente con planimetrie e dati tecnici che sarebbero poi stati recepiti negli atti di gara. A favore dei Venturato si sarebbe mosso anche Zaffiro, titolare di fatto della società Tecnomedical, vantando relazioni con l'allora dirigente dell'Asl Claudio Ragosta, entrambi indagati per turbativa d'asta. In cambio, Zaffiro avrebbe ottenuto di poter fornire alla MED materiale sanitario per gli ospedali modulari, come i ventilatori polmonari, poi sostituiti con una nuova fornitura con umidificatore, o come i 120 letti da terapia intensiva giudicati però non idonei dai pubblici ministeri. La Procura ha messo sotto accusa anche la capienza dei moduli: a Ponticelli, la struttura realizzata davanti all'Ospedale del Mare dovrebbe ospitare 74 posti letto, 24 ciascuno a Caserta e Salerno.