Agguato al rapper: altre due condanne per il tentato omicidio

Assolti invece i presunti mandanti

Il tribunale di Avellino
Il tribunale di Avellino
di Alessandra Montalbetti
Venerdì 17 Novembre 2023, 09:02 - Ultimo agg. 11:50
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Tentato omicidio del rapper Federico Petrone avvenuto nel 2019 a Contrada: arrivano due condanne, tre assoluzioni e un'intervenuta prescrizione. Si è concluso il processo, in primo grado, per altri sei imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario, coinvolti nel tentato omicidio di Federico Petrone, il rapper di Serino ferito a colpi d'arma da fuoco il 9 gennaio del 2018. Sono stati condannati a 8 anni di reclusione Giuseppe Del Franco e Patryk Kowalscki difesi rispettivamente dagli avvocati Rolando Iorio e Nello Pizza. Inoltre i due sono stati condannati all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, al risarcimento del danno da liquidarsi in separata sede alla parte civili costituite. Emessa sentenza per intervenuta prescrizione per il padre dell'autore del tentato omicidio, Donato Ciuci, difeso dall'avvocato Ettore Freda, che rispondeva solo di omessa custodia dell'arma. Intanto per lui il pubblico ha inviato gli atti in procura per favoreggiamento.

Assolti invece Flavio Prezioso che rispondeva solo di favoreggiamento, Gerardo Saldutti e Roberto Bucciero, accusati di concorso in tentato omicidio e difesi dagli avvocati Enrico Matarazzo, Giuseppe Di Gaeta e Vittorio Boccieri.

Il pubblico ministero Antonella Salvatore aveva chiesto una condanna a 5 anni e sei mesi di reclusione per Giuseppe Del Franco, 5 anni per Gerardo Saldutti, 3 anni e 9 mesi per Patryk Kowalski, per Flavio Preziuso, per Roberto Bucciero e sei mesi di reclusione per Donato Ciuci.

Soddisfatti i legali di parte civile Viviano Nobile e Michele Scibelli. Quest'ultimo ha precisato: «Esprimo la massima soddisfazione sulla sentenza emessa dal tribunale di Avellino perché riporta ai crismi della realtà il grave episodio grazie anche alla riqualificazione del fatto in tentato omicidio». Per l'avvocato di parte civile, Viviano Nobile: «Con questa sentenza crediamo sia stata messa la parola fine almeno sulla qualificazione giuridica dei fatti e questo perché qualcuno aveva paventato l'idea che si trattasse di un reato meno grave, ovvero lesioni volontarie e non tentato omicidio».

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Soddisfazione è stata espressa anche dagli avvocati degli imputati mandati assolti in quanto è stata riconosciuta la loro estraneità al grave episodio. I tre sono stati mandati assolti, con quella che una volta veniva definita dubitativa (530 capoverso) in quanto non è stata raggiunta la prova che abbiano preso parte in maniera fattiva allo specioso episodio. «È stato chiarito in modo inequivocabile che molte figure inizialmente coinvolte nella vicenda non hanno avuto un ruolo attivo». Per l'avvocato Enrico Matarazzo con questa sentenza si è fatta giustizia soprattutto per un ragazzo giovanissimo che ha rischiato di compromettere la sua vita senza aver avuto un ruolo attivo nel tentato omicidio del rapper». I fatti si svolsero a Contrada, nel gennaio del 2019, quando Federico Petrone fu attinto ad una spalla da un colpo d'arma da fuoco, a pochi centimetri dal cuore. Ad avviso di Petrone, l'imputato e altri amici circondarono lui, il fratello e due ragazzi minacciandoli. Secondo il racconto della vittima l'indagato l'avrebbe invitato a recarsi a Contrada attraverso gli sms per poi rimanere vittima dell'agguato. La pistola gli sarebbe stata puntata alla testa, ma in un primo momento il colpo si inceppò, mentre nel secondo tentativo Federico Petrone rimase ferito al braccio. Ne seguì la corsa al nosocomio di Contrada Amoretta, il ricovero e ben due interventi chirurgici per la giovane vittima del ferimento. 

 

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