Avellino, appalti, inchiesta nel vivo gli indagati verso il riesame

I pm pronti a conferire l'incarico ai periti

Avellino, appalti, inchiesta nel vivo gli indagati verso il riesame
Avellino, appalti, inchiesta nel vivo gli indagati verso il riesame
di Alessandra Montalbetti
Domenica 17 Marzo 2024, 10:32
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Inchiesta sugli appalti pubblici, si apre la settimana decisiva per le difese che oltre ad accedere alla documentazione redatta dagli inquirenti chiederanno l'annullamento del decreto di sequestro emesso da parte della Procura di Avellino. Infatti venerdì 22 marzo è stata fissata udienza di riesame per la dirigente comunale Filomena Smiraglia e per il geologo, consigliere comunale e provinciale Diego Guerriero e suo fratello, l'architetto Fabio Guerriero, difesi dall'avvocato Marco Campora e Marino Capone. Mentre si attende la fissazione del riesame per il sindaco, Gianluca Festa, difeso dall'avvocato Luigi Petrillo.

In questo filone d'inchiesta risultano indagati anche i due fratelli Canonico, Gennaro presidente della Del Fes e Andrea commercialista. Si va anche verso la settimana decisiva per le copie forensi. Infatti la Procura potrebbe conferire l'incarico ad un perito per estrapolare i dati dai congegni elettronici sequestrati agli indagati. L'arco temporale delle contestazioni che la Procura di Avellino muove ai sei indagati (accusati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d'asta, falso in atto pubblico, emissione di fatture per operazioni inesistenti e abuso in atto pubblico) va dal maggio del 2023 al gennaio 2024, periodo in cui sarebbero stati commessi i reati contestati. Ad avviso della procura di Avellino, il primo cittadino sarebbe il gestore di fatto della società sportiva irpina che avrebbe beneficiato di sponsorizzazioni da parte di altre società e aziende che a loro volta si sarebbero aggiudicate gli appalti pubblici indetti dal comune. Di qui il reato di turbativa contestato perché ad avviso degli inquirenti gli amministratori comunali finiti nel registro, il sindaco, la dirigente al personale e il consigliere comunale avrebbero condizionato gli appalti per poi riottenere cifre da destinare alle attività sportive o a manifestazioni.

Sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti anche la documentazione bancaria. Ipotesi che ora sono al vaglio degli inquirenti e che potrebbero trovare conferma nella documentazione acquisita nella stanza di Festa al comune di Avellino, nella sua abitazione, in quella di sua madre e presso la sede della Del Fes. Per gli inquirenti in questo momento con le contestazioni provvisorie i sei avrebbero creato un sistema teso a favorire alcune aziende rispetto ad altre per poi avere un tornaconto. Da qui la contestazione di associazione a delinquere creata dal primo cittadino insieme ai fratelli Diego (geologo, consigliere comunale e provinciale) e Fabio Guerriero (architetto, presidente fino al 2023 anche del Parco dei Monti Picentini) alla dirigente Filomena Smiraglia e ai due fratelli Canonico della Del Fes - che avrebbero svolto un ruolo principale nel condizionare gli appalti pubblici di maggiore rilievo.

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Dunque l'attenzione degli inquirenti è focalizzata sugli appalti pubblici presumibilmente condizionati in cambio di sponsorizzazioni e sulle delibere mai pubblicate. Diverse le inchieste aperte, che vanno dal concorso per vigili urbani indetto dal comune di Avellino, al Summer Festival, agli appalti pubblici e le delibere mai pubblicate. Nel fascicolo sul presunto concorso truccato, aperto l'undici gennaio scorso, risultano iscritte tre persone. Anche nel fascicolo aperto sul Summer Festival - costato circa un milione e centomila euro vi sono tre indagati. Infine un atro filone è quello relativo alle delibere comunali mai pubblicate nell'albo pretorio.
Il sindaco al momento è l'unico indagato, accusato di omissione in atto d'ufficio.

Infine presso gli uffici della procura di Avellino sono stati depositati anche gli atti relativi alla realizzazione ed installazione della struttura temporanea di Piazza Libertà, commissionata dal Cirpu (Consorzio per l'Innovazione e lo sviluppo locale, la promozione della cultura, della ricerca e gli studi universitari) e risultato «installato illegittimamente» ad avviso della Soprintendenza di Salerno e Avellino.

Dunque potrebbe essere aperto un fascicolo d'inchiesta su questa procedura da parte della Procura di Avellino, in quanto l'iter procedurale prevedeva il preventivo parere della Sovrintendenza ai beni culturali perché l'area, Piazza Libertà, è sottoposta al vincolo culturale. Autorizzazione che non è stata mai rilasciata dall'ente deputato. La norma prevede che la deroga riguarda solo le strutture che somministrano alimenti e bevande e dunque non si applicherebbe anche per gli infopoint.

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