Avellino, il sindaco Festa pronto al ricorso: si scoprono le carte dei pm

Lunedì la richiesta di riesame per la restituzione dei documenti e dei dispositivi sequestrati

Il sindaco Gianluca Festa
Il sindaco Gianluca Festa
di Alessandra Montalbetti
Sabato 9 Marzo 2024, 00:00 - Ultimo agg. 13:37
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Inchiesta sugli appalti pubblici, depositate le prime istanze di riesame contro il decreto di sequestro. Lunedì verrà depositato anche il riesame per il sindaco Gianluca Festa, dal suo difensore Luigi Petrillo. A depositare al momento sono stati gli avvocati Marco Campora per l’indagata Filomena Smiraglia e l’avvocato Marino Capone per i fratelli Diego e Fabio Guerriero. Si attende che venga fissata l’udienza di discussione.

Con l’istanza di riesame e la relativa udienza i difensori potranno accedere all’intera documentazione investigativa posta in essere dalla procura di Avellino fino a questo momento. La settimana prossima sarà anche quella decisiva sul fronte degli accertamenti in quanto saranno effettuate le copie forensi dei dispositivi informatici sequestrati agli indagati nel filone d’inchiesta sugli appalti pubblici. Quindi saranno estrapolati dati dai telefonini, dai pc e su pen-drive. Gli ultimi ad essere iscritti nel registro degli indagati - in ordine di tempo e fino al momento - sono stati il primo cittadino Gianluca Festa, il presidente Gennaro Canonico e il commercialista Andrea Canonico della società cestistica irpina Del Fes. Iscrizioni che risultano nel decreto di perquisizione e sequestro notificato dagli inquirenti al sindaco e alle due figure apicali della società sportiva ed eseguito martedì sera dalle 21 fino all’alba di ieri mattina. Dunque con i nuovi indagati salgono a sei le iscrizioni effettuate dagli inquirenti nel filone d’inchiesta aperto sugli appalti pubblici presumibilmente condizionati che vanno ad aggiungersi alla dirigente comunale Filomena Smiraglia, al consigliere comunale Diego Guerriero e a suo fratello Fabio Guerriero. Ai sei indagati la procura di Avellino contesta i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, false fatture, abuso in atto pubblico. Ad avviso della procura il primo cittadino sarebbe il gestore di fatto della società sportiva irpina che avrebbe beneficiato di sponsorizzazioni da parte di altre società e aziende che a loro volta si sarebbero aggiudicate gli appalti pubblici indetti dal comune. Di qui il reato di turbativa contestato perché ad avviso degli inquirenti – gli amministratori comunali finiti nel registro il sindaco, la dirigente al personale e il consigliere comunale – avrebbero condizionati gli appalti per poi riottenere cifre da destinare alle attività sportive o a manifestazioni.

Sotto la lente d’ingrandimento anche la documentazione bancaria. Ipotesi che ora sono al vaglio degli inquirenti e che potrebbero trovare conferma nella documentazione acquisita nella stanza di Festa al comune di Avellino, nella sua abitazione, in quella di sua madre e presso la sede della Del Fes. Per gli inquirenti – in questo momento con le contestazioni provvisorie – i sei avrebbero creato un sistema teso a favorire alcune aziende rispetto ad altre per poi avere un tornaconto. Da qui la contestazione di associazione a delinquere – creata dal primo cittadino insieme ai fratelli Diego (geologo, consigliere comunale e provinciale) e Fabio Guerriero (architetto, presidente fino al 2023 anche del Parco dei Monti Picentini) alla dirigente Filomena Smiraglia e ai due Canonico della Del Fes - che avrebbero svolto un ruolo principale nel condizionare gli appalti pubblici, di maggiore rilievo che vanno da quello per il recupero e restauro della Dogana di Avellino fino alla costituzione della Grande srl, per la gestione dei rifiuti in città.

Questa è l’ipotesi sulla quale stanno lavorando gli inquirenti che hanno effettuato il blitz negli uffici di piazza del Popolo – per ben due giorni consecutivi e un’intera notte fino all’alba - e notificato il decreto di sequestro dei computer, di altri congegni elettronici, del telefonino e di una mole enorme di documentazione che dovrà essere esaminata.