Arrestato lo stalker del sindaco Musto: «Vengo lì e ti sparo»

L'incubo del primo cittadino: "In questi mesi ho vissuto nel terrore"

Gaetano Musto
Gaetano Musto
di Katiuscia Guarino
Mercoledì 18 Ottobre 2023, 08:58
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«Io vengo a casa tua, faccio del male a te e alla tua famiglia... Tengo una pistola seppellita... Ti do fuoco... Ti ammazzo Ti sparo». Sono alcune delle gravi minacce che Luciano Guida, 49 anni di Pietradefusi, avrebbe rivolto al sindaco del suo paese, Gaetano Musto, pretendendo un sussidio economico.

«Ho dovuto denunciare per garantire l'incolumità della mia famiglia e anche delle persone del mio paese», evidenzia la fascia tricolore.

Luciano Guida avrebbe telefonato anche ai carabinieri: «Vado lì e gli spacco la testa con un'accetta», una delle frasi proferite all'operatore del 112. Per Luciano Guida sono scattati gli arresti domiciliari: deve rispondere di stalking, minaccia a pubblico ufficiale e porto illegale di un coltello. Ad eseguire l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Benevento sono stati i carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano.

I fatti risalgono allo scorso aprile. Ma queste condotte sarebbero proseguite fino allo scorso luglio. Secondo quanto è emerso dalle indagini, che sono scattate in seguito alla denuncia presentata dal sindaco Musto, il 49enne avrebbe molestato ripetutamente il primo cittadino presentandosi più volte presso gli uffici comunali perché pretendeva di ricevere sostegni economici per soddisfare i propri bisogni (dai 30 ai 50 euro), tra questi la ristrutturazione della casa, la pulizia dell'abitazione e anche per effettuare il passaggio di proprietà di un veicolo per la somma di 170 euro, perché avrebbe dovuto rivenderlo.

Nel corso delle visite presso gli uffici comunali avrebbe rivolto al sindaco gravi offese e minacce destinate anche alla sua famiglia. Lo scorso 7 giugno, il 49enne avrebbe fatto una telefonata al 112, rivolgendo espressioni intimidatorie nei confronti di Musto. «Vado lì e con un'accetta gli spacco la testa... Lo uccido e poi mi vengo a costituire...». Una chiamata surreale che comunque mise in allarme i carabinieri. I militari dell'Arma intercettarono il 49enne e lo bloccarono mentre si stava dirigendo verso gli uffici comunali. Nel corso della perquisizione fu trovato in possesso di un coltello lungo 7 centimetri che custodiva in una tasca dei pantaloni. Le condotte moleste e minacciose avevano cagionato al sindaco un perdurante e grave stato di paura e un fondato timore per l'incolumità propria e dei familiari. Una situazione che ha costretto la fascia tricolore anche a cambiare abitudini di vita. Tutti gli elementi raccolti nel corso delle indagini svolte dai carabinieri e coordinate dalla Procura della repubblica di Benevento hanno permesso di emettere il provvedimento.

«Ha un passato molto burrascoso. Ha avuto delle difficoltà. In un momento di follia ha distrutto anche un'abitazione nella quale viveva. Abbiamo cercato di aiutarlo in tutti i modi con i servizi sociali spiega il sindaco Musto - Poi è diventato uno stalker, pretendeva dei soldi. Ha minacciato me, la mia famiglia. Ha rivolto minacce nei miei confronti anche telefonando al 112. Mi dispiace che in un piccolo paese avvengono questi fatti. Ho dovuto agire in questo modo anche a tutela dei cittadini. Più volte sono stati allertati i carabinieri per i comportamenti non consoni. Veniva in ufficio, bloccava l'attività minacciava, chiedeva denaro, andava in giro e minacciava le persone. Un comportamento conclude la fascia tricolore - che preoccupava tanti, soprattutto le persone più deboli, cioè gli anziani. Ringrazio i carabinieri e i servizi sociali». Luciano Guida, difeso dall'avvocato Mario Cecere, verrà ascoltato nei prossimi giorni dal giudice per fornire eventualmente la sua versione.
 

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