Avellino, furto nell'ufficio del pubblico ministero

Avellino, furto nell'ufficio del pubblico ministero
di Gian Pietro Fiore
Venerdì 24 Aprile 2015, 23:03 - Ultimo agg. 25 Aprile, 09:34
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AVELLINO - Furto in Tribunale, nonostante l’intensificazione dei controlli disposti recentemente, a seguito della strage avvenuta al palazzo di giustizia di Milano.

Un ladro si è introdotto al secondo piano e, indisturbato, è riuscito ad entrare nella stanza di un pubblico ministero. Una volta all’interno della stanza del sostituto procuratore, dopo una rapida perlustrazione il ladro ha portato via velocemente un effetto personale del magistrato. Il furto, stando a quanto è trapelato, è avvenuto di mattina, in un orario in cui c’è molto viavai negli uffici della Procura della Repubblica. In quei momenti almeno una cinquantina di persone, tra magistrati, impiegati amministrativi, polizia giudiziaria, avvocati e alcuni cittadini. Chi ha commesso il furto, ha agito sicuramente in pochissimi secondi, approfittando che la porta del pubblico ministero era rimasta per qualche minuto aperta e la stanza quindi era vuota.

È stato lo stesso pubblico ministero, rientrando nel proprio ufficio, al secondo piano, ad accorgersi dell’oggetto personale appena trafugato.

L’episodio, come previsto è stato denunciato alle autorità competenti. Sulla vicenda, va senza dire, che sono in corso delle indagini per individuare l’autore del furto.

Sono state ascoltati diverse persone presenti al secondo piano del tribunale al fine di reperire ogni informazione utile per risalire al ladro.

In quel piano non vi sono telecamere, per tanto non è possibile sfruttare l’occhio elettronico per capire chi si è introdotto fortuitamente nella stanza del pubblico ministero vittima del furto.

Da qualche tempo il corridoio della procura della repubblica è stato dotato di due porte, collegate alle estremità e in entrambi gli ingressi sono stati installati anche i citofoni. Alla luce di quanto accaduto la Procura potrebbe prendere la palla in balzo per chiudere l’ambiente riservato ai propri uffici, il cui accesso sarebbe poi consentito solo attraverso il riconoscimento e il transito permesso solo alle persone autorizzati.
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