Appalti Avellino: «Prima del protocollo indicazioni dai Guerriero»

I pm: la Smiraglia era indirizzata nella gestione degli appalti comunali

«Prima del protocollo indicazioni dai Guerriero»
«Prima del protocollo indicazioni dai Guerriero»
di Alessandra Montalbetti
Mercoledì 20 Marzo 2024, 08:43 - Ultimo agg. 09:13
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Ad influenzare l'operato amministrativo della dirigente Filomena Smiraglia, i fratelli Diego e Fabio Guerriero, rispettivamente consigliere comunale e architetto titolare non solo dello studio professionale di via Tagliamento, ma anche gestore di fatto della F.G. srl affidataria del servizio di progettazione definitiva ed esecutiva afferente alla realizzazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica di via Castagno San Francesco, nei pressi di Rione Mazzini.

Questo è quanto emerge dall'inchiesta sugli appalti pubblici condizionati - ad avviso della pubblica accusa - aperta dalla procura di Avellino che conta sei indagati, accusati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, turbativa d'asta, emissione di false fatture per operazioni inesistenti. Ad avviso degli inquirenti e stando al compendio investigativo raccolto, emerge che la dirigente Filomena Smiraglia, in veste di pubblico ufficiale, in un'occasione dopo aver già scelto il destinatario dell'incarico, a seguito dell'intervento di Diego Guerriero, abbia di fatto modificato atti già predisposti e che erano già stati consegnati ad un collaboratore dell'ufficio comunale, affinché procedesse alla procedura di protocollazione.

Modifica effettuata al solo scopo di affidare l'incarico ad una società indicata dal Guerriero.

Il tutto - come ritengono gli inquirenti - in violazione dei doveri di trasparenza ed imparzialità collegati alla sua funzione e peraltro, contrariamente a quanto attestato falsamente dalla stessa Smiraglia, nella determina del 29 novembre 2023 di aver proceduto all'individuazione della società a cui affidare l'incarico valutandone la competenza nell'espletamento dell'attività richiesta. Una ricostruzione che potrà essere ovviamente confutata dagli indagati con ampio margine davanti agli inquirenti.
Condotta che cost

ituisce ad avviso degli inquirenti elemento sintomatico di come la dirigente fosse attenta alle richieste promananti da soggetti politici dell'amministrazione comunale, compreso il sindaco Gianluca Festa. Dalle indagini effettuate dai carabinieri del nucleo investigativo e della polizia giudiziaria in forza alla procura di Avellino è emerso anche che i fratelli Guerriero abbiano provveduto a risolvere i problemi legati ad un'eventuale incompatibilità tra i ruoli ricoperti nelle due società create dagli stessi - ovvero la F.G. srl di fatto gestita da Fabio Guerriero e la Progetti Guerriero con sede a Pietrastornina e che ha per oggetto sociale prestazioni di servizi tecnici e di consulenza alle imprese per la progettazione di opere edili - e l'incarico pubblico ricoperto da Diego Guerriero.

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Nella società Progetti srl, figurano i due fratelli indagati, Diego e Fabio, con un capitale sociale di 10mila euro ripartito al 45 % al primo e il 50% al secondo che è anche amministratore unico della società. Un 5% è stato riservato ad un congiunto non indagato. Attenzionata dagli inquirenti anche una conversazione tra Fabio Guerriero e il commercialista dalla quale emerge che la F.G. srl stava per ricevere la dovuta anticipazione di circa 40mila euro in qualità di affidataria del servizio di progettazione definitiva e realizzazione dei nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica di via Castagno.

L'affidamento è stato assegnato con una procedura negoziata senza bando, con il criterio del massimo ribasso previsto, ai sensi dell'art 95 del codice degli appalti. La F.G. srl inoltre risulta come accertato dagli inquirenti l'unica società tra gli operatori economici invitati ad aver presentato un'offerta per tale appalto. Dall'intercettazione emerge, inoltre, anche che Fabio Guerriero intende far recapitare la somma al fratello Diego, che dovrebbe emettere fattura alla F.G. di cui lo stesso non farebbe più parte.
Intanto, venerdì prossimo, si discuterà dinanzi al tribunale di Avellino, in composizione collegiale, l'istanza di riesame presentata dagli avvocati Marino Capone e Marco Campora, difensori rispettivamente dei fratelli Guerriero e della dirigente comunale Filomena Smiraglia.
 

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