Avellino, sui rifiuti è battaglia al Tar: ma il Comune va avanti

La gestione del servizio passerà da Irpiniambiente a Grande srl: l'assegnazione è stata impugnata

Lo stir di Avellino
Lo stir di Avellino
di Alessandro Calabrese
Venerdì 1 Settembre 2023, 09:19
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Dal prossimo 9 ottobre, Tar permettendo, la gestione del servizio di igiene ambientale per la città di Avellino passerà da Irpiniambiente alla Grande srl, la società mista costituita appositamente da Comune e De Vizia Transfer spa. È quanto si evince dalla determina di affidamento apparsa, un po' a sorpresa, sull'Albo Pretorio dell'ente, vista l'udienza fissata per il 6 settembre presso il Tribunale amministrativo regionale sul ricorso prodotto proprio dalla partecipata della Provincia sulle procedure di costituzione della nuova società.

L'assegnazione a firma del dirigente del settore Tutela Ambientale e Politiche Energetiche, Luigi Cicalese, prevede un costo per le casse di Piazza del Popolo di poco oltre i 153 milioni di euro in 15 anni e mezzo. Ciò si traduce in una spesa annua di circa 9 milioni e 890mila euro per il periodo 2024-2038, mentre l'ultimo trimestre del 2023 e il primo del 2039 costeranno 2 milioni e 472mila euro ciascuno. Aver completato l'iter a una settimana dal giudizio del Tar, però, non elimina il rischio di dover rifare tutto da zero. Sull'intera procedura, a partire dalla gara a doppio oggetto aggiudicata alla De Vizia Transfer, infatti, pende l'impugnazione di Irpiniambiente che circostanzia nel dettaglio le discrasie tra atti e tempistiche. A partire dalla definizione dello schema di convenzione con l'Ato, prima per il contenuto e poi per l'approvazione nell'ambito della cronologia prevista dalla normativa. A questo ricorso, poi, potrebbe affiancarsi, su input del consigliere e sindaco di Savignano Irpino, Fabio Della Marra Scarpone, quello dell'Ato, per le stesse motivazioni.

Le riserve dovrebbero essere sciolte nelle prossime ore dal Consiglio, anche in considerazione del parere richiesto e acquisito dall'avvocato Vincenzo Barrasso che elencherebbe una serie di criticità nell'iter seguito dal Comune. Intanto, sull'affidamento del servizio rifiuti alla Grande srl si registrano le reazioni dei sindacati di categoria. Per il segretario della Fit Cisl, Francesco Codella «bisognava aspettare l'udienza al Tar». «Si richiama il 9 ottobre per la firma del contratto e la partenza del servizio - afferma - senza neanche aver verificato il passaggio di cantiere dei dipendenti che non sarà indolore.

Ma da cosa deriva questa fretta? Quali sono le motivazioni che hanno spinto l'amministrazione comunale ad agire prima dell'esito del ricorso? E se il Tar desse ragione a Irpiniambiente si andrà avanti a colpi di carta bollata?».

Perplessa anche la segretaria della Fp Cgil, Lucia Morsa: «Non ci è chiaro lo scenario, gli enti si attaccano, si rincorrono, si annientano e i lavoratori del settore insieme ai cittadini ne pagano le conseguenze. Il sindaco di Avellino resterà nella storia come quello che ha dato alla città capoluogo una prospettiva limitata nello spazio e nel tempo. Non avendo una visione d'insieme né sui rifiuti né sul resto dei servizi essenziali». Infine, per Michele Caso della Uil Trasporti «il Comune dimostra di voler andare avanti sul suo percorso ma la partita dei rifiuti, che fino adesso aveva gestito la politica, ora è in mano al Tar che il 6 settembre dipanerà matassa». «A noi - aggiunge - in caso di procedura illegittima interesserebbe recuperare la univocità della gestione del servizio, magari rimettendo tutti i sindaci attorno a un tavolo per l'acquisizione delle quote di Irpiniambiente. Ma il rifacimento dell'iter completo potrebbe anche portare a scelte diverse». In ogni caso, se si dovesse andare subito nel merito, l'esito del ricorso sarebbe inevitabilmente legato a filo doppio con quanto lo stesso Tar deciderà il 22 novembre sulle impugnazioni per deficit procedurale dell'Ato nella costituzione della società in house Irpinia Rifiuti Zero.
 

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