Avellino, in 12 ore di Consiglio
vietato parlare di scuola

Avellino, in 12 ore di Consiglio vietato parlare di scuola
di Flavio Coppola
Mercoledì 30 Dicembre 2020, 05:02 - Ultimo agg. 12:19
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Il Consiglio comunale di Avellino si trasforma ancora una volta nel ring di uno scontro senza esclusione di colpi e, a tratti, senza regole. Al termine di una burrascosa seduta, durata oltre 12 ore e con lunghe fasi di vera anarchia, alcune delle pratiche proposte dall'esecutivo Festa passano dopo pesanti sviste e finanche contro il parere del segretario generale, Vincenzo Lissa. I dirimenti punti politici all'ordine del giorno, dalla nomina del vice presidente del Consiglio alla riformulazione delle commissioni permanenti, vengono rinviati per l'ennesima volta, e consegnano il quadro desolante di un'amministrazione incompleta nel suo assetto democratico.

La mozione sul ritorno a scuola a gennaio, che interessa davvero migliaia di persone e che era stata posta in cima all'ordine del giorno in conferenza dei capigruppo, viene relegata in coda dalla maggioranza. Per ben dune volte, la seconda alle 22:20 di sera, propone e vota l'inversione dell'ordine del giorno per affossare la discussione, mortificando clamorosamente le opposizioni. E' un Consiglio comunale ai minimi storici quello che approva l'attesa delibera per lo sgravio della Tari ai commercianti chiusi nel lockdown, la ricapitalizzazione di Acs e il suo piano industriale, senza che le pratiche siano corredate dal parere della commissione Bilancio, pure espresso il giorno prima. Il documento manca perché ammette il consigliere Giovanni Cucciniello - «per gravi motivi familiari», non è riuscito a consegnarlo per tempo.

La conferma arriva anche dalla funzionaria comunale. Pratiche pronte ad essere ritirate e riproposte in seconda convocazione. Per il segretario Vincenzo Lissa, infatti, «il verbale non è presente e non sono decorsi i 7 giorni necessari». Ma la ferma volontà dei consiglieri di maggioranza e del sindaco, Gianluca Festa, che insistono col segretario in una lunga e reiterata parentesi di indecorosa bagarre, alla fine prevalgono. L'opposizione, che non ha potuto consultare tutte le informazioni contenute in documento assente, insorge e annuncia l'ennesimo ricorso alla Procura. Non partecipa alla votazione e chiede la trasmissione degli atti ai magistrati. «Il segretario ricorda Nicola Giordano, leader di «Laboratorio Avellino sa che questo è un reato». «L'atto è illegittimo aggiunge Dino Preziosi («La Svolta») e presenteremo una denuncia».

Il presidente Ugo Maggio, inizialmente dubbioso, poi tira dritto: «I consiglieri Luigi Preziosi e Giovanni Cucciniello evidenzia hanno affermato che il parere è stato espresso». Il sindaco Gianluca Festa, scavalcando il segretario, poco dopo legge «Statuto e regolamento»: «Il parere deve essere richiesto ed espresso, non serve altro adempimento. Ove mai ci fosse un mancato deposito, può essere rilevato con verbale di constatazione sottoscritto dall'impiegato comunale. Non temiamo il terrorismo psicologico». Così la maggioranza vota un provvedimento che stanzia 500.000 euro per abbassare la Tari a chi è rimasto chiuso, ma che ne spalma altri 580.000 di maggiori costi conteggiati da «IrpiniAmbiente» sui prossimi 3 anni. Il paradosso è che a pagarli saranno le stesse utenze commerciali e pure quelle domestiche. Anche se l'assessore al Bilancio, Vincenzo Cuzzola, si impegna: «Non è detto, perché l'incremento massimo non può superare il 6 per cento all'anno».

Lo stesso strappo si consuma su Acs. La maggioranza vota la ricapitalizzazione con 700.000 euro e il nuovo piano industriale. Il parere arriva, stranamente, mentre viene discussa la delibera. Ha invece l'ok di Lissa il provvedimento che razionalizza le partecipate. Viene approvato sul fil di lana, perché dopo il 31 dicembre il Comune avrebbe dovuto pagare una penale di 500.000 euro. Il dibattito sulla scuola non interessa alla maggioranza e finisce in coda. Non nasconde l'amarezza il capogruppo di «MaiPiù», Luca Cipriano proponente della mozione, non nasconde l'amarezza: «Arroganza mortificante. Oltre 12 ore di ostruzionismo sottolinea - pur di non affrontare una mozione proposta da noi dell'opposizione». Rincara il capogruppo di «App», Francesco Iandolo: «Ci siamo fidati del vostro impegno a discutere la nostra mozione. Prendiamo atto che non volete confrontarvi sulla scuola». Tra i pochi momenti degni di menzione in una seduta da dimenticare, in apertura, il ricordo commosso del ginecologo Leonardo Nargi e del fotografo Massimo D'Argenio, vittime del Covid, su proposta del presidente Maggio.
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