Avellino, scuole superiori: si allarga
il fronte di chi non riapre

Avellino, scuole superiori: si allarga il fronte di chi non riapre
di Alessandro Calabrese
Domenica 31 Gennaio 2021, 11:49
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Preoccupazione per l'aumento dei contagi nella propria comunità o effetto emulazione rispetto ai provvedimenti a scopo precauzione disposti da altri comuni. Fatto sta che le ordinanze ostative alle lezioni in presenza aumentano e l'elenco dei centri irpini nei quali domani gli studenti delle superiori non rientreranno in classe si allunga sempre più.
Agli altri già segnalati, Avellino in primis, vanno infatti ad aggiungersi Mugnano del Cardinale e Marzano di Nola. Nel comune del Mandamento, infatti, letta la nota del dirigente scolastico, il sindaco Alessandro Napolitano ha deciso di interdire il ritorno tra i banchi al liceo scientifico Nobile Amundsen fino al 6 febbraio. Una scelta dovuta anche al fatto che nel comprensorio, appunto, altri primi cittadini si sono orientati verso questa medesima opzione. Nel centro del Vallo di Lauro, invece, la fascia tricolore Francesco Addeo ha prorogato la Dad per l'Istituto Alberghiero che porta il nome dello stesso famoso esploratore addirittura fino al 13 febbraio. Un provvedimento motivato dall'aumento dei casi sul territorio.


La situazione, comunque, è in evoluzione e nelle prossime ore potrebbero andarsi ad aggiungere alla lista altri comuni irpini.

Anche se, di concerto con il collega di Solofra, Michele Vignola, il sindaco di Montoro, Girolamo Giaquinto ha deciso di aprire al 50 per cento. Infatti al termine dello screening di oggi potrebbe cambiare rotta, visto che nella sua comunità le persone affette dal virus stanno aumentando sensibilmente. Nel frattempo, il quadro provinciale vede a Montella la sospensione di tutte le attività didattiche in presenza per le scuole dell'infanzia, elementari, medie e superiori fino al 6 febbraio, ad Avella il rinvio delle attività educative in presenza per medie e superiori fino al giorno successivo e a Lauro tutti gli istituti di ogni ordine e grado chiusi fino al 15. Per il momento, invece, nessuna disposizione contraria, si registra ad Atripalda, Ariano, Grottaminarda, Mirabella Eclano, Cervinara, Sant'Angelo dei Lombardi e Lioni. In quest'ultimo comune, la fascia Tricolore, Yuri Gioino, ha annunciato che sarà ripristinato il servizio di trasporto scolastico ma chiede «per chi potrà, di accompagnare i propri figli con la propria auto».

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Non riguarda le superiori, assenti in questo comune, ma tutte le altre scuole, l'ordinanza di chiusura firmata dal primo cittadino, Pasquale Pisano, a San Martino Valle Caudina, dove da un paio di settimane si sta registrando una curva epidemiologica in decisa risalita. «Dopo un'attenta valutazione dell'esito dei tamponi relativo allo screening di giovedì 26 - scrive Pisano su Facebook - e sentiti i medici di base che operano nella nostra comunità, abbiamo ritenuto di sospendere l'attività scolastica in presenza delle scuole di ogni ordine e grado presenti sul territorio, per un'altra settimana, fino al 6 febbraio. Il provvedimento che abbiamo assunto è legato alla necessità di contenere il virus, avendo, ad oggi, 52 nostri concittadini positivi. Stiamo vivendo un momento particolarmente difficile e chiediamo a tutti di assumere comportamenti responsabili. Il vero problema della diffusione del contagio è strettamente legato al comportamento dei cosiddetti contatti stretti. A queste persone chiediamo di rispettare il periodo di isolamento volontario di almeno 10 giorni, che rappresenta il tempo di incubazione del virus».
Intanto, sullo slittamento del rientro delle superiori ad Avellino, ecco la posizione della preside del liceo scientifico Mancini, l'istituto più numeroso in città. «Eravamo pronti e organizzati afferma Paola Anna Gianfelice nonostante le continue note che non fanno che confondere le acque. Il sindaco, però, ha optato per un rinvio considerando le ulteriori movimentazioni di studenti in una fase in cui, in diversi centri della provincia, si sta verificando un aumento dei contagi. Si tratta di una scelta prudenziale che proroga la Dad, sulla quale siamo ormai molto rodati. Certo, viviamo una fase di disorientamento rispetto a decisioni diverse delle varie istituzioni che a volte sono anche sollecitate dai genitori. Per quanto riguarda la didattica a distanza, però, non credo ci possa essere discrezionalità. Dobbiamo attenerci ai protocolli e alle disposizioni collegiali».
 

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