Avellino, “Sipuò” accusa Festa:
«Il sindaco ha paralizzato tutto»

Avellino, “Sipuò” accusa Festa: «Il sindaco ha paralizzato tutto»
di Flavio Coppola
Venerdì 26 Febbraio 2021, 13:00
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Un nuovo impegno dei progressisti per portare Avellino fuori dalla paralisi istituzionale ed amministrativa. «SiPuò» rilancia la sfida nel centrosinistra «senza limitazioni» per un'opposizione più propositiva, ma anche più intransigente, rispetto ai guasti dell'amministrazione Festa. I vertici provinciali Amalio Santoro e Giancarlo Giordano partono da un'impietosa quanto oggettiva analisi delle carenze dell'attuale governo cittadino. «Viviamo una paralisi amministrativa ed istituzionale, con una città ripiegata su se stessa e i luoghi del confronto in un impasse infinito, cercato e voluto dalla maggioranza. ricorda Santoro I problemi restano insoluti e l'aula consiliare è diventata il luogo del mutismo». Il riferimento è al blocco delle commissioni e allo stallo dei Consigli comunali. Ma Santoro si sofferma pure sul magro palmares amministrativo dell'attuale esecutivo: «In questi due anni evidenzia il capogruppo di «SiPuò» - la città ha aggravato la sua condizione, perché le poche cose fatte dal sindaco hanno ulteriormente colpito al cuore la nostra comunità. Dai trasporti al mercato, dall'emergenza ambientale ai servizi sociali. Facciamo i conti denuncia Santoro - con un'Avellino sempre più negletta. C'è solo un vitalismo inconcludente, a cui si accompagna denuncia - una pratica mercantile fatta del pullulare di determine e micro-incarichi di spreco denaro pubblico». L'ultimo esempio è l'utilizzo di «gran parte dei ristori del Governo per i lavori ak convento di San Generoso, perchè all'improvviso è stato deciso che dobbiamo portarvi l'Anagrafe». Ma c'è anche lo stallo dei progetti europei, per i quali Festa si è tenuto la delega dopo le dimissioni dell'assessore al ramo, Germana Di Falco, come dimostra l'Area Vasta: «In aula accusa Santoro - Festa è stato muto perché non ha idee». Quindi il vuoto delle politiche culturali, altra delega in capo al sindaco, e il mancato utilizzo delle strutture sportive. Infine, l'indistinto politico della maggioranza. «Cos'è politicamente questa amministrazione? si chiede il consigliere - Un aggregato di potere? Una lista civica popolaresca? Di certo, c'è un grande conflitto di interesse al suo interno». Quindi la proposta: «Chiederei al sindaco una sospensione: concentriamoci sui provvedimenti per la messa in sicurezza della comunità e sui progetti strategici apriamo un confronto. Perchè Avellino è ultima in tutte le classifiche». Prima di chiudere, Santoro annuncia «iniziative consiliari» anche in merito «agli attacchi rivolti alla stampa dal sindaco e all'ostruzionismo, denunciato anche dal sindacato dei giornalisti, rispetto all'accesso al Palazzo di Città». «C'è chi, nel Comune, si è innamorato dell'idea che si esce dalle difficoltà riducendo gli spazi di democrazia e sottraendosi ad ogni controllo». - stigmatizza - «SiPuò» intende quindi ripartire dalla politica.

L'ex deputato e capogruppo consiliare, Giancarlo Giordano, indica la rotta: «Ci rimettiamo in campo come punto di sintesi di tante associazioni che pure hanno fatto proposte.

Per far ripartire la discussione politica senza limiti nel nostro campo di azione. Ovvero chiarisce - nell'area che fu di governo nazionale sul futuro della città». Il giudizio di Giordano sull'esperienza Festa è tranchant: «Siamo all'autogestione». «Dirette social, attacchi ala stampa che non si capisce come possano essere scagliati, manca un'idea complessiva della città e delle sue necessità. Eppure ci sono i fondi e gli aiuti. Ma siamo tornati alla politica dell'annuncio rileva e questo fa male soprattutto a chi amministra». Giordano passa in rassegna le promesse mancate: «Piazza Castello, tunnel, alloggi». E poi gli annunci «Sui problemi che prima di Festa non esistevano, come il mercato, e la costruzione di un nuovo stadio senza traccia amministrativa». Anche sull'allestimento del centro vaccinale è critico: «I ritardi sono stati evidenti e il risultato ottenuto non è straordinario. Non si inaugura un locale, ma si corrisponde in ritardo un dovere». ricorda - Anche Giordano, dunque, boccia nel merito e nel metodo il primo cittadino avellinese. «Né è più sostenibile la tiritera dei rosiconi. Gli ricordo conclude l'ex parlamentare - che l'ultimo che ha parlato di rosiconi non ha fatto una bella fine politica. Cambi registro».

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