Avellino, vaccini anti-Covid insufficienti:
beffati gli anziani delle case di riposo

Avellino, vaccini anti-Covid insufficienti: beffati gli anziani delle case di riposo
di Antonello Plati
Martedì 2 Febbraio 2021, 08:31 - Ultimo agg. 13:22
4 Minuti di Lettura

Slitta ancora la vaccinazione anticovid per gli operatori e gli ospiti della case di riposo per anziani di Avellino e provincia.

Troppo poche le 1000 dosi consegnate ieri mattina da Moderna per assicurarne la copertura totale. Dunque, l'Asl ha deciso di convocare, presso i punti vaccinali degli ospedali Frangipane di Ariano Irpino e Criscuoli di Sant'Angelo dei Lombardi, i collaboratori degli studi di medicina generale: 500 quelli che riceveranno il vaccino Moderna (e il relativo richiamo, le cui dosi sono state preventivamente accantonate). Nel giro di un paio di giorni anche questa scorta sarà esaurita e la campagna vaccinale subirà un nuovo stop (il primo, dal 13 gennaio, è durato una ventina di giorni). Almeno fino a lunedì prossimo quando è previsto un consistente rifornimento da parte di Pfizer-BionTech

In Irpinia, tra l'8 e il 15 febbraio, come ha annunciato la manager dell'Asl Maria Morgante, arriveranno 5 pizze da 195 flaconi ognuna per complessive 5mila 850 dosi (6 per ogni flacone).

Circostanza che consentirà di chiudere la partita del primo giro di vaccinazioni della «fase 1» che sta interessando, come noto, gli operatori sanitari, sociosanitari, gli amministrativi del comparto, gli operatori e gli ospiti di Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e case di riposo per anziani. All'appello mancano circa 2mila persone delle 7mila censite dall'ente di via Degli Imbimbo.

Se la tabella dei rifornimenti sarà rispettata, entro due settimane partirà la «fase 2» che riguarda i cittadini ultraottantenni che nella provincia di Avellino sono circa 30mila. La Regione Campania, da sabato scorso, ha avviato le prenotazioni attivando una piattaforma istituzionale raggiungibile al link https://adesionevaccinazioni.soresa.it/. Per registrarsi, è necessario inserire il proprio codice fiscale e il numero di tessera sanitaria. In caso di supporto nel processo, è quindi necessario che si disponga di queste informazioni e si sia autorizzati al loro utilizzo. Al momento dell'adesione, inoltre, è necessario fornire un indirizzo email e un recapito cellulare, che saranno poi utilizzati in fase di convocazione per la somministrazione della prima dose del vaccino. La piattaforma richiede la verifica del numero di cellulare fornito tramite un codice inviato via sms. Registrata l'adesione, sarà inviata una email di conferma all'indirizzo indicato. Sarà poi cura del centro vaccinale procedere con la successiva convocazione. 

Video

L'Asl di Avellino è già al lavoro da tempo per delocalizzare il vaccino, attivando punti vaccinali in tutti i distretti sanitari della provincia (7 in tutto) e mettendo a punto un sistema per consentire anche possibilità di riceverlo a domicilio. In tal senso ieri il sindaco di Avellino Gianluca Festa ha ufficializzato proprio l'intesa con l'Asl per la somministrazione dei vaccini al Campo Coni di via Tagliamento.

Un ruolo importante, poi, potrà essere quello dei medici di base che dovrebbero presto entrare in gioco, attraverso le Aft (Aggregazioni funzionali territoriali), per collaborare, avendo adesso anche la certezza di poter prenotare sulla piattaforma il vaccino per i propri assistiti, specificando di volta in volta se la persona vorrà andare di persona a vaccinarsi oppure se attenderanno a domicilio perché impossibilitati a muoversi. Tuttavia se il direttore generale dell'Asl ha già incontrato tutti i sindaci dei distretti sanitari per sondare la possibilità di allestire dei punti vaccinali in strutture pubbliche, nessun contatto c'è ancora stato né con i medici di base né con gli specialisti ambulatoriali. Anzi, di recente s'è pure consumato uno scontro a distanza. «Fino a questo momento non c'è stato nessun coinvolgimento della medicina territoriale. Eppure medici di base, distretti e poliambulatori sono indispensabili per il proseguo della campagna vaccinale», sostiene il segretario provinciale del Sumai, Arturo Iannaccone: «Senza i medici di base, la seconda fase della campagna vaccinale anticovid difficilmente potrà partire». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA