Avellino, in via Tedesco vanno giù le case del terremoto: ma siamo solo all'inizio

Costruite dopo il sisma dell'80, saranno sostituite con alloggi popolari e verde pubblico

Ruspe in Contrada Pignatella
Ruspe in Contrada Pignatella
di Rossella Fierro
Giovedì 4 Maggio 2023, 10:27
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Abbattuti i primi fabbricati post sisma di Contrada Pignatella, a via Francesco Tedesco.
Alle prime luci del mattino le ruspe della ditta incaricata da Palazzo di Città di buttare giù i sei edifici, costruiti dopo il terremoto dell'80 per ospitare quanti erano rimasti senza casa, sono entrate in azione. L'intervento, finanziato con 2,7 milioni destinati dal Governo alle Regioni per programmi di rigenerazione urbana, riguarderà nella fase iniziale i primi due edifici che affacciano lungo via Tedesco, poi proseguirà con l'eliminazione dei solai dei restanti quattro.
Al posto delle vecchie abitazioni fatiscenti e da anni inabitabili sorgeranno sedici alloggi popolari, caratterizzati da aree a verde e standard ad elevata qualità ecologica e ambientale così come previsto dal piano regionale per l'abitare sostenibile.

A supervisionare l'inizio dei lavori anche il sindaco, Gianluca Festa: «Siamo riusciti a sbloccare un intervento atteso da anni che ci farà raggiungere due importanti obiettivi: consegnare nuove case alle famiglie che più ne hanno bisogno e restituire decoro e lustro alla Porta est della città». Quello di Contrada Pignatella rappresenta, però, solo una goccia nel mare di progetti di demolizione e ricostruzione di cui Avellino ha bisogno per lasciarsi definitivamente alle spalle la drammatica pagina del terremoto. Al netto del cantiere entrato nel vivo a via Tedesco e dei primi interventi a Quattrograna Ovest, dove sono state smantellate le coperture in eternit dei fabbricati da demolire, altri cantieri sono fermi da mesi a causa dell'aumento dei costi delle materie prime che, di fatto, ha impedito alle imprese affidatarie di vecchi appalti di procedere seguendo i costi preventivati originariamente.

Picarelli, Valle, via Morelli e Silvati, Rione Parco: una situazione di stallo che riguarda sia il programma di sostituzione edilizia che quello di realizzazione degli appartamenti di housing sociale.

L'emergenza abitativa resta pesante in città. Come non è stato definito ancora un piano di sgomberi e assegnazioni a chi ne ha bisogno. Una condizione che conoscono bene sindacati e associazioni che da anni si battono per il diritto alla casa.

Tra loro Fiorentino Lieto, segretario del Sunia Cgil che non ha mai smesso di chiedere interventi radicali : «Da dieci anni attendiamo l'eliminazione di stabili fatiscenti e inabitabili. L'auspicio è che dalla ricostruzione di questi edifici non solo vengano fuori case finalmente dignitose ma che si possa anche recuperare un numero di alloggi sufficiente per le nuove assegnazioni. In sostanza c'è ancora molto da fare in questo settore». L'obiettivo principale in tema di edilizia residenziale, infatti, resta quello non solo di rinnovare l'esistente ma di costruire una risposta adeguata al reale fabbisogno abitativo della città.
E su questo Lieto è chiaro: «non bisogna mai dimenticare che sono in lista di attesa per l'assegnazione di un alloggio circa 400 famiglie a fronte di zero appartamenti disponibili. Per una città di 59mila abitanti è un numero significativo. L'amministrazione, anche approfittando dell'avvio dei lavori, deve avere come obiettivo prioritario quello di recuperare il maggior numero di alloggi possibile».

Intanto, nei prossimi giorni si riunirà per la prima volta l'Osservatorio sulla casa istituito al Comune, dall'assessore alle politiche abitative, Marianna Mazza, a cui partecipano i sindacati degli inquilini. Anche il segretario del Sunia resta in attesa di una convocazione «Necessaria per iniziare a discutere della nuova Carta dei servizi e affrontare il capitolo sfratti degli alloggi occupati abusivamente e la possibilità di procedere all'assegnazione immediata degli appartamenti già liberati. Tra questi 13, proprietà di Acer Campania, che sono stati riqualificati e sono nuovamente abitabili».
 

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