Case popolari su una sorgente non si ferma il risanamento

I cittadini entrati nei nuovi appartamenti nel 2020, sono già alle prese con infiltrazioni, muffa, allagamenti e crepe sulle pareti

Case popolari su una sorgente non si ferma il risanamento
Sabato 4 Marzo 2023, 09:22
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«A via Imbimbo palazzine popolari costruite su una falda acquifera. Faremo le verifiche su quanto accaduto in passato, ma la priorità è trovare sistemazioni dignitose per chi ne ha più bisogno». All'indomani del sopralluogo della commissione trasparenza negli alloggi comunali che sorgono alle spalle della mensa dei poveri della Caritas e delle denunce di inquilini che, entrati nei nuovi appartamenti nel 2020, sono già alle prese con infiltrazioni, muffa, allagamenti e crepe sulle pareti esterne del fabbricato, il sindaco, Gianluca Festa, fa il punto su uno degli aspetti dell'emergenza abitativa in città.

«A via Imbimbo c'è un problema molto complesso che riguarda la falda acquifera.

Quelle palazzine sono state realizzate su un luogo che, evidentemente, non era del tutto idoneo. Non è solo un problema progettuale o risolvibile con qualche intervento da poco. Va avviata certamente una verifica anche su eventuali errori commessi in passato, ma la mia priorità sono le persone che meritano, anche nell'immediato, alloggi dignitosi partendo da chi ne ha maggiore bisogno».

Se il sogno di una casa è stato realizzato proprio da Festa che, tra il 2020 e il 2021, ha assegnato i primi alloggi attesi da anni e anni dai legittimi aventi diritto, le denunce sulle pessime condizioni in cui versano le palazzine di nuova edilizia sono le stesse da via Imbimbo a via Tedesco, mentre altri cittadini che ancora abitano nei prefabbricati post sisma attendono di essere trasferiti con ansia ed ora anche con il timore di finire dalla padella alla brace. Ma su questo Festa rassicura: «stiamo ultimando le nuove costruzioni cercando di verificare che tutto sia stato eseguito a regola d'arte prima di far trasferire gli inquilini.

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In particolare, mi riferisco- spiega il sindaco agli alloggi di via De Napoli, a quelli che saranno ultimati a via Visconti e a quelli che a breve consegneremo a Quattrograna Ovest. Attraverso queste assegnazioni l'amministrazione avvierà procedure di delocalizzazione di persone che abitano ancora in case invivibili, con l'obiettivo di abbattere i vecchi prefabbricati per costruirne di nuovi, finalmente dignitosi . Un modello da seguire è certamente quello del progetto di edilizia popolare di Bellizzi dove saranno realizzate palazzine "nZeb", ossia edifici a consumo energetico quasi zero. E' importante non solo soddisfare la domanda di case che c'è, ma anche puntare sulla qualità progettuale delle abitazioni».

Se gli esponenti di opposizione della commissione trasparenza, Ettore Iacovacci e Costantino Preziosi, si dicono pronti a chiedere a Corte dei Conti e Procura della Repubblica di verificare le modalità di spesa dei fondi pubblici stanziati e di individuare eventuali responsabilità, Festa si dice più interessato a risolvere i problemi attuali che a fare processi su progetti antichi. Punta a chiudere definitivamente il vergognoso capitolo dei prefabbricati pesanti, ancora presenti in città e, soprattutto, ancora abitati.
«Alcune costruzioni fanno davvero rabbrividire. Parliamo di edifici post terremoto che furono costruiti per durare dieci o quindici anni e che, invece, dopo quarant'anni sono ancora lì e presentano ovviamente problematiche serie» dice. Sullo sfondo però resta una realtà che è fatta di assegnatari a cui sono stati consegnati alloggi, stando alle denunce, inidonei, di gente che ancora attende una casa, oltre quattrocento famiglie quelle censite dall'ultima graduatoria regionale provvisoria, e di decine di nuovi abusivi che, non avendo altra scelta, hanno occupato addirittura i prefabbricati post sisma inseriti nel piano di abbattimenti.
 

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