Avellino, vigili contro sacchetto selvaggio:
raffica di multe ai furbetti dei rifiuti

Avellino, vigili contro sacchetto selvaggio: raffica di multe ai furbetti dei rifiuti
Venerdì 2 Luglio 2021, 08:30 - Ultimo agg. 3 Luglio, 07:11
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Fioccano finalmente salate sanzioni per i furbetti del sacchetto. La Polizia Municipale ha intensificato i controlli contro gli incivili, per arginare un fenomeno che porta spesso alla formazione di vere e proprie isole di degrado nelle zone più isolate della città. Le foto-trappole, installate d'intesa con il settore Ambiente, hanno scoperto decine di trasgressori. Il risultato, per il momento, sono 17 salassi. Ben 15 accertamenti, con relative sanzioni, sono avvenuti nel mese di giugno da poco concluso. Ma non solo. «Ieri mattina si apprende dal Comando di via Tedesco sono stati identificati altri 2 trasgressori, per i quali sono state elevate altrettante sanzioni da 600 euro. Le prime 17 ammende, particolarmente esose, sarebbero solo l'antipasto di un ricco menu di contravvenzioni.

Per la municipale, il problema sta assumendo contorni allarmanti: «Rifiuti di ogni tipo ai bordi di strade e marciapiede. fanno sapere i vigili Il fenomeno è ancora diffuso, ma con l'aiuto delle telecamere sappiamo dove colpire. Le immagini restituiscono dati importanti per studiare orari, modalità e abitudini di chi compie l'abbandono illegale di rifiuti, in modo da poter intervenire con appostamenti mirati». Tra le zone più amate dagli incivili, c'è sicuramente via Macchia. Si tratta della strada che costeggia il fiume «Fenestrelle», e presso la quale è molto facile imbattersi in cumuli di spazzatura e oggetti di ogni genere. Altro luogo caro agli sversatori abusivi, la pure trafficata via Tedesco. E poi i luoghi storici dell'abbandono indiscriminato dei sacchetti, da Pianodardine a contrada Cesine, dall'ex area mercatale di via Acciani - mai riabilitata dall'assessore Nargi - a Quattrograna ovest e a Rione Parco.

Più ci si avvicina alle zone rurali, e più il fenomeno è grave. L'iniziativa della Municipale si aggiunge a quella annunciata mesi fa dal settore Ambiente, con l'ausilio delle guardie ambientali. E sta cominciando a produrre i suoi effetti.

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Un malcostume, quello sanzionato nelle ultime settimane, che aggredisce pure i corsi d'acqua cittadini, dove la spazzatura è ben visibile dalle sponde. Bene il pugno di ferro con gli incivili, dal punto di vista ambientale, Avellino resta però drammaticamente immobile rispetto al tema dello smog. Con il grande caldo e l'assenza di vento, il capoluogo è ripiombato nel vortice delle polveri sottili. Alla data del 30 giugno, cioè alla fine del primo semestre del 2021, ultima rilevazione disponibile dell'Arpac, la città è al trentaduesimo superamento delle soglie di legge. Ad un passo, ormai, dai 35 che si potrebbero raggiungere in un intero anno. Il capoluogo è ripiombato nell'emergenza e l'amministrazione non ha previsto anche quest'anno alcun provvedimento per il contenimento dello smog. Il monitoraggio annunciato da due anni non si vede. Le uniche nuove centraline sono quelle installate, a loro spese, dagli ambientalisti del progetto «Aura». Questa mattina, a Piazza Kennedy, il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, concluderà un tour per i luoghi più inquinati dell'hinterland avellinese. Nel parco urbano del capoluogo, gli attivisti si soffermeranno per tirare le somme. Anche e soprattutto sull'emergenza smog. Il 2021, infatti, procede come l'annus horribilis 2020, quando Avellino si è attestata quale settima città più inquinata d'Italia. La Procura indaga sull'esposto presentato dall'opposizione, ma non risulta ancora alcun rinvio a giudizio. Intanto l'aria diventa sempre più irrespirabile. Sempre a Piazza Kennedy, gli attivisti rilanceranno la propria battaglia per salvare i 18 alberi (14 pini domestici e 4 cedri) colpiti dalla cocciniglia. Sul punto, l'amministrazione comunale si sta finalmente muovendo per valutare l'alternativa terapeutica al drammatico abbattimento. Sviluppi concreti sono attesi nei prossimi giorni. Ma l'Irpinia è ormai tutta un'emergenza. Il tour di «Legambiente» toccherà prima le valli del Sabato e dell'Irno, per denunciare l'avvelenamento dei corsi d'acqua e l'impatto antropico sull'ambiente. Evidenze drammaticamente riemerse, di recente, dallo studio «Spes» presentato in Regione Campania. 

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