Camorra, perquisizioni e sequestri
dopo l'agguato e la stesa ad Avellino

Camorra, perquisizioni e sequestri dopo l'agguato e la stesa ad Avellino
di Katiuscia Guarino
Lunedì 24 Agosto 2020, 11:00
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Si cercano riscontri, si prova a ricostruire i nuovi legami di una geografia criminale cittadina che potrebbe essere mutata dopo gli arresti eccellenti dei mesi scorsi. La Squadra Mobile, con il coordinamento della Procura, tenta di disegnare la cornice all'interno della quale è maturato l'agguato a Francesco Liotti, il 34enne colpito al volto da uno dei sei proiettili sparati dall'interno di una vettura bianca in via Filippo Visconti.

Chi ha premuto il grilletto voleva uccidere. Non avrebbe scaricato un caricatore intero della 7,65 se la volontà fosse stata diversa, solo quella di dare un segnale o una semplice lezione. Liotti è riuscito a sfuggire ai suoi sicari, mettendosi in salvo. Dal letto dell'ospedale Rummo di Benevento non può fornire indicazioni sui suoi aggressori. Le importanti conseguenze subite, seppure non corra pericolo di vita, gli impediscono di poter riferire agli agenti della Squadra Mobile avellinese. Gli investigatori hanno eseguito perquisizioni e sequestri di armi (anche un fucile). Si continuano a sondare gli ambienti criminali del capoluogo e dell'hinterland. Ascoltati pregiudicati, e non solo, alla ricerca di informazioni utili per le indagini che vanno avanti a ritmo serrato e nel massimo riserbo. Anche ieri è stata una giornata di superlavoro. La situazione impone la massima attenzione. E non solo per l'agguato.

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A poche ore da quell'episodio, non si è fatto scrupolo di essere visto o della presenza di persone e di forze dell'ordine in strada chi ha esploso i colpi di arma da fuoco in aria uditi da diversi residenti di Rione Aversa. Si indaga a trecentosessanta gradi, ma ormai appare assodato il collegamento tra i due fatti. I sospetti si indirizzano su due persone a bordo di un ciclomotore, uno con il casco e l'altro senza, che in corsa e verso l'alto avrebbero sparato. Forse con una pistola a tamburo o con una scacciacani. E ciò perché non sono stati ritrovati bossoli in zona, nonostante sia stata passato al setaccio dagli agenti della Sezione Volanti. Al 113 sono giunte diverse segnalazioni di persone impaurite dopo aver udito gli spari. Quello di Rione Aversa è dunque da considerare un gesto dimostrativo forte. Ma contro chi? E perché? Interrogativi ai quali la magistratura avellinese e la Squadra Mobile stanno cercando di dare risposte. Sarebbero state individuate alcune persone, all'indomani dell'agguato di via Visconti. Visionate le immagini delle telecamere di videosorveglianza posizionate lungo le strade a ridosso delle zone teatro dei fatti.

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Le indagini sono a buon punto. Ma ora l'obiettivo è di scavare a fondo per capire il contesto nel quale sono avvenuti gli episodi. Si rileggono anche i fascicoli di altri recenti fatti di cronaca che già avevano destato sospetti e che ora possono essere riletti in chiave diversa, alla luce delle due clamorose e rumorose azioni. Episodi avvenuti nel capoluogo e nell'hinterland ritornati sotto la lente degli investigatori. La Procura della Repubblica (con il procuratore Vincenzo D'Onofrio e il sostituto Maria Teresa Venezia) con la Squadra Mobile sta indagando in maniera inappuntabile, non tralasciando nulla. Entrambe le vicende hanno acceso i riflettori della Dda che ha ricevuto un'informativa sui due casi. Questo dimostra che negli ambienti investigativi è forte la convinzione di un coinvolgimento della criminalità organizzata. Le ipotesi sono quelle di uno sgarro a un gruppo o esponenti criminali di spicco o qualche affare andato male.

La stesa a Rione Aversa potrebbe rappresentare un secondo avvertimento a Liotti (in zona abitano alcuni familiari) o una diversa prova di forza. Nei livelli istituzionali matura la preoccupazione. Allarme delle opposizioni in Consiglio comunale, mentre il sindaco Gianluca Festa dovrebbe chiedere nelle prossime ore la convocazione di un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica. In ogni caso, la Questura ha potenziato controlli e pattugliamenti. A supporto degli agenti in servizio a via Palatucci anche il Reparto Prevenzione Crimine di Napoli. Ora diventa necessario presidiare le strade del capoluogo.

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