Carceri, caos ad Avellino, la denuncia del Sappe

Detenuto violento trasferito in ospedale quattro volte in ospedale in 24 ore

Il carcere di Avellino
Il carcere di Avellino
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 21 Agosto 2023, 17:05 - Ultimo agg. 20:00
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Ancora problemi nella Casa circondariale di Avellino per la gestione di un detenuto con gravi problemi psichiatrici. Come spiega Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, «il detenuto, trasferito nuovamente al carcere di Avellino, si era già reso protagonista, nel corso di altre detenzioni nella struttura irpina, di molteplici comportamenti turbativi dell'ordine e della sicurezza ed era stato corresponsabile di una spedizione punitiva avvenuta ai danni di altri detenuti a causa della quale tre agenti di polizia penitenziaria erano finiti agli arresti domiciliari. Ebbene, il detenuto nella sola nella giornata di venerdì è stato portato per ben quattro volte in ospedale, creando un caos non facile da gestire considerata anche la grave carenza di organico in cui versa l'istituto irpino. Ancora una volta, il Provveditorato della Regione Campania movimenta i detenuti tra gli istituti della regione senza un minimo di criterio logico».


Guacci denuncia che quel che avviene all’interno del carcere irpino «è un bollettino di guerra: tutti i giorni i poliziotti penitenziari devono fare i conti con le criticità e le problematiche che si presentano, senza avere un comandante di reparto titolare.

Tale situazione è stata denunciata a tutti i livelli, sia regionale che nazionale, ma senza alcun riscontro. Anzi, il Provveditorato di Napoli continua a fare provvedimenti provvisori ai dirigenti di Polizia Penitenziaria, con un grave danno all’erario, visto che avvengono con missione e macchina di servizio».


Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, non fa sconti al Provveditorato regionale di Napoli che, a suo dire, «sembra voler deliberatamente ignorare i problemi delle carceri campane. Chi dirige il provveditorato deve spiegare che cosa è stato fatto in due anni per migliorare la sicurezza degli istituti e soprattutto la sicurezza dei poliziotti penitenziari. Tutto è fermo. Avellino, Salerno, Ariano Irpino, Carinola: in questi istituti - proseguue Capece - le aggressioni verso la Polizia Penitenziaria e il caos gestione sono all’ordine del giorno. Per non parlare del valzer dei comandanti di Reparto, che vengono messi in mobilità senza nessun interpello così come i dirigenti della Polizia Penitenziaria comandati a fare i responsabili dei Nuclei traduzione senza nessuna trasparenza (vedi Secondigliano- S Maria C V ed altre sedi). Tutte denunce più volte segnalate dal SAPPE ma rimaste senza risposta».

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