Covid ad Avellino, Festa chiude
le scuole fino all'Immacolata

Covid ad Avellino, Festa chiude le scuole fino all'Immacolata
di Alessandro Calabrese
Domenica 29 Novembre 2020, 14:00
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«Fino al 7 dicembre chiudo infanzia e prime elementari, non accetto queste decisioni alla Ponzio Pilato che creano solo caos e disparità. Se c'è un rischio per la salute pubblica che, la Regione Campania, con la sua scelta, forse sulla scorta di dati che noi non conosciamo, ci lascia intendere, allora meglio restare con la didattica a distanza per tutti».

Dopo il dietrofront di De Luca, che ieri pomeriggio è tornato sulle sue scelte ricalcando con una nuova ordinanza lo schema precedente che prevede lezioni in presenza solo per la fascia d'età 0-6 anni, anche il sindaco di Avellino, Gianluca Festa, torna definitivamente sui suoi passi. L'annuncio ieri in serata: «Non accetterò mai - continua - che la prima classe delle primarie possa rientrare a scuola e le altre no.

Non ha alcun senso. Così come non si comprende la ratio di aprire gli asili, dove ai bimbi, vista l'età, è complicato far tenere la mascherina. Mentre II, III, IV e V elementare, in aula con mascherina e distanziamento sociale, non possono frequentare in presenza». Infine due precisazioni: «Non sono i sindaci a poter riaprire dato che il Governo, anche nelle zone rosse, ha mantenuto la didattica frontale fino alla prima media e Palazzo Santa Lucia no. Noi possiamo solo correggere il tiro secondo la situazione locale. Per quanto mi riguarda, ora ci sarebbero le condizioni per tornare in presenza. Ma di fronte a quanto stabilito dalla Regione aspettiamo. Ai chi afferma apriamo dopo Natale, però, dico non prendiamoci in giro. Finite le festività natalizie, che porteranno inevitabilmente ad aumentare i contatti, avremo certamente un rialzo dei contagi». 

Insomma, il ritorno alla didattica in presenza resta ancora nel caos in città come in Irpinia e nel resto della Campania. Domani dovevano tornare in aula, dopo i bambini dell'asilo e della prima elementare, anche le classi dell'intero ciclo delle primarie e la prima media, così come disposto dalla penultima ordinanza in materia del governatore De Luca. Ma proprio lui, che pochi giorni dopo la sua decisione se ne era già pentito, ha cambiato nuovamente le carte in tavola. Per lunedì, infatti, resta tutto com'era. Il presidente della giunta regionale lo aveva lasciato intendere già nella sua consueta diretta Facebook del venerdì, dichiarando: «Le scuole? Meglio aprirle il 9 gennaio». Ma nell'impossibilità di arrivare ad una previsione così lontana nel tempo senza fare i conti con l'evoluzione dei contagi e le disposizioni del Governo, ha pensato bene di emanare un altro provvedimento al termine della riunione dell'Unità di Crisi. In pratica, sembrerebbe che sulla base della situazione epidemiologica rilevata e dello stato degli screening effettuati, su base volontaria, sulla platea scolastica, l'organismo che monitora l'andamento della situazione Covid sul territorio regionale ha ritenuto necessaria una proroga. Lasciando così inalterato l'attuale regime di didattica a distanza, per le classi indicate, fino al 7 dicembre 2020. Confermando, di contro, la possibilità, valutabile nei comuni da parte dei sindaci, di effettuare la didattica in presenza per gli alunni dei servizi e della scuola dell'infanzia e della prima classe della scuola primaria, nonché per gli alunni di eventuali pluriclassi collegate alla prima. La novità, diffusa nel pomeriggio di ieri attraverso i canali di comunicazione della Regione e dell'assessore all'Istruzione, Lucia Fortini, ha colto di sorpresa alcuni primi cittadini la cui ordinanza aveva appena esaurito i suoi effetti. 

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Detto della fascia tricolore del capoluogo, altri hanno deciso di prorogare la Dad mentre alcuni non hanno pubblicato nuovi provvedimenti lasciando intendere il ritorno in classe. È il caso dei quattro comuni caudini che, coordinati dal primo cittadino di Cervinara. Altri, invece, avevano già deciso a prescindere, anche per informare a tempo debito i dirigenti scolastici e le famiglie interessate. Tra questi le fasce tricolore di Ariano Irpino, Enrico Franza, e di Atripalda, Geppino Spagnuolo, che hanno prolungato la sospensione delle attività didattiche in presenza per tutti, rispettivamente, fino a sabato prossimo, 5 dicembre, e fino a lunedì 7. Arriveranno al ponte dell'Immacolata in Dad anche Gesualdo, Sant'Angelo dei Lombardi, Vallata e Montella. Mentre il sindaco di Cassano Irpino, Salvatore Vecchia, ha deciso di riaprire, così come a Pratola Serra dove, però, si annunciano manifestazioni di dissenso.

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