Coronavirus ad Ariano, la Codogno
dell'Irpinia: scatta l'ipotesi zona rossa

Coronavirus ad Ariano, la Codogno dell'Irpinia: scatta l'ipotesi zona rossa
Lunedì 9 Marzo 2020, 08:26
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Ora si affaccia l'ipotesi Codogno. Una zona rossa intorno all'Arianese. Si tratta di una possibilità remota, anche per la fortunatamente ridotta presenza di casi. Tuttavia fa riflettere che i cinque ammalati irpini siano tutti della stessa area geografica. Ma il presidio sanitario e della protezione civile costituisce di fatto un'area rossa «virtuale».
Ariano-Savignano Irpino-Zungoli: questo il triangolo del Coronavirus in Irpina. Tre comuni che hanno visto passare gli infetti. Anche in prefettura si lavora per definire le metodologie più consone, sul piano sanitario e della protezione civile con cui affrontare la crisi.

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Il prefetto Paola Spena è in contatto continuo con i territori interessati e la manager dell'Asl Maria Morgante; la triangolazione prevede anche un continuo riferimento alla Regione e al ministero della Salute. Un eventuale provvedimento (del tutto ipotetico allo stato delle cose) che riguarda il territorio da «cinturare» - fanno sapere dalla prefettura - richiederebbe tuttavia un intervento di un decreto della presidenza del Consiglio. Non si può parlare di un focolaio, nella maniera più assoluta, ma i movimenti delle persone coinvolte e la loro attività (un barista, un veterinario, un docente universitario), può mettere i brividi al solo pensiero della loro potenziale capacità di contatto. Si stanno pertanto verificando le frequentazioni delle persone contagiate, che hanno toccato sia Savignano Irpino che Zungoli oltre ad altri territori della provincia.
La delicatezza della situazione si evince anche dalla concatenazione di eventi che ha portato all'identificazione di alcuni contagiati per risalire ai loro rapporti sul territorio.
È stato complesso risalire ad esempio al docente che si è recato al Rummo di Benevento per farsi ricoverare. Soltanto quando gli inquilini del condominio dove risiede hanno avvertito le autorità per richiedere una disinfezione, è scattato l'allarme. Come soltanto un solo cliente del barista contagiato abbia avuto la sensibilità di autodenunciarsi e di mettersi autonomamente in quarantena, pur non accusando sintomi.
E tutti gli altri? A cominciare dai clienti della professionista contagiata e dagli studenti del docente?
Pur essendo ormai chiaro che il contagio non ha alcun automatismo, che il virus attecchisce con modalità diverse e la trasmissione avviene con contatti prolungati e ravvicinati, senza dubbio la limitazione dell'area del contagio risulta efficace adottando misure drastiche. In quanto tali misure di portata generale non fondano il loro risultato sulla buona volontà dei singoli.
E da ieri in prefettura ad Avellino continuano contatti continui con l'Asl, l'Esercito, lo stesso commissario prefettizio di Ariano Silvana D'Agostino, per studiare tutte le misure più efficaci per limitare al massimo ogni pericolo per la popolazione.
A rendere cupa l'atmosfera ad Ariano contribuisce la chiusura di molti locali pubblici. Il commissario D'Agostino da stamane ha fermato gli uffici comunali per consentire l'adozione «di misure maggiormente idonee a contrastare il diffondersi del virus per garantire la salute personale in servizio e dell'utenza».
Va avanti anche l'inchiesta della procura di Benevento. Il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Massimo Cagnazzo, ha disposto una corposa informativa per il procuratore Aldo Policastro. I militari hanno messo insieme tutti gli elementi necessari a ricostruire un quadro chiaro della situazione. Movimenti di persone infette o potenzialmente tali, ma anche di coloro che sono provenienti da aree del Paese sottoposte a restrizioni a causa della presenza di focolai.
g.c.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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