Covid ad Avellino, il contagio non si
​ferma: escalation nel capoluogo

Covid ad Avellino, il contagio non si ferma: escalation nel capoluogo
di Antonello Plati
Sabato 5 Settembre 2020, 08:40 - Ultimo agg. 15:39
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Lo spettro del Covid 19 non allenta la morsa sull'Irpinia. E cresce, in numero ed estensione territoriale, il focolaio attorno alla famiglia del funzionario dell'amministrazione provinciale (tutta contagiata). Ieri, nel bollettino diramato nel tardo pomeriggio, l'Asl di Avellino ha comunicato che sono risultati positivi i tamponi effettuati su 8 persone. Di queste, 5 rientrano nel focolaio: 4 sono residenti ad Avellino e si tratta di un intero nucleo familiare (il secondo, dunque, completamente contagiato) composto dai genitori entrambi di 68 anni e dai due figli maschi, uno di 27 anni e uno di 10; l'altro è un ragazzo di 21 anni residente a Solofra. A questi, si aggiungono altri due casi (che non hanno a che fare con il focolaio): una donna di 85 di Montemarano (contatto di un positivo residente nello stesso comune), un uomo che vive a Mercogliano (rientrato di recente dall'estero) e una paziente 75enne del Moscati. Quindi sale a quota 95 il bilancio di questa seconda ondata di Coronavirus in Irpinia.

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Massima attenzione attorno al cosiddetto cluster di Avellino che comprende 21 persone, di queste sono 13 residenti nel capoluogo, 7 a Mercogliano (due sono soltanto domiciliate) e uno a Solofra. Tutto è emerso sabato scorso, quando il funzionario della Provincia è arrivato al pronto soccorso per il persistere di tosse e febbre. L'uomo, 60 anni, ha iniziato ad avvertire i sintomi dopo una festa, il 25 agosto, al Country Sport di Picarelli (la struttura prontamente sanificata non ha mai interrotto le attività) alla quale hanno partecipato 35 persone. Dopo il trasporto in ospedale, è risultato positivo al tampone: è stato quindi ricoverato in Malattie infettive, dove si trova tutt'ora, in condizioni stabili: respira da solo e non è mai stato in pericolo di vita. Dal giorno del suo ricovero, è partita l'indagine dell'Asl che in una settimana ha portato alla luce i 21 positivi per la maggior parte coetanei del figlio ventinovenne (anche lui positivo insieme alla sorella di 24 anni), sul quale si sono concentrate le attenzioni dell'Asl. Resta però ancora tutta da ricostruire la genesi del contagio: non sono noti tutti gli spostamenti, più o meno recenti, del ragazzo. Dunque, come affermato dal responsabile del Sep dell'Asl, Onofrio Manzi, c'è, sì, un super diffusore in città, ma non è detto che sia il 29enne.

Allerta a Palazzo Caracciolo, dove sono in totale 4 i dipendenti infetti (oltre al funzionario ricoverato, sono positivi la moglie di 52 anni, un uomo di 46 anni di Avellino e una donna di 65 anni di Mercogliano). L'amministrazione provinciale sottolinea, però, che «non esiste alcun focolaio interno». Il presidente Domenico Biancardi, all'indomani della prima positività riscontrata, ha provveduto a chiudere gli uffici e a fornire ogni utile indicazione all'Asl. Da lunedì scorso, gli uffici di Palazzo Caracciolo, la sede di Palazzo Dorso, il complesso del Carcere Borbonico, il Palazzo della Cultura sono stati interessati da un profondo intervento di disinfezione, igienizzazione e sanificazione di tutti gli ambienti: «Pertanto, gli uffici sono stati chiusi all'utenza esterna e i dipendenti hanno proseguito l'attività in smart working, garantendo la continuità dei servizi. Solo qualche unità è stata impegnata al lavoro, nei locali già oggetto degli interventi di sanificazione. Chi si è recato al lavoro lo ha fatto munito dei dispositivi di protezione individuale e con spirito di servizio e senso del dovere, per svolgere un compito di istituto improcrastinabile». Nessuno, dunque, si è recato in ufficio avendo contezza di essere positivo al Covid-19 o in attesa del risultato del test: «Va anche sottolineato che molti dipendenti, pur non rientrando tra i contatti diretti delle persone risultate positive al virus, si sono sottoposti volontariamente al tampone naso-faringeo».

Quindi, anche per la prossima settimana, in via precauzionale, «sarà inibito l'ingresso all'utenza negli uffici delle varie sedi, mentre i servizi saranno garantiti da personale in presenza e da altri in smart working». Infine, «è bene anche ricordare che dallo scorso mese di marzo, la Provincia ha provveduto alla sanificazione periodica degli uffici: all'interno dell'ente, i dipendenti che operano in presenza sono obbligati a indossare la mascherina, alla costante igienizzazione delle mani, alla misurazione della temperatura a ogni ingresso, al rispetto del distanziamento e di tutte le regole imposte dal protocollo».

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