Virus, sindaci 007 segnalano e individuano
ogni contagio: in 44 comuni ci sono positivi

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di Fabio Nucci
Sabato 5 Settembre 2020, 08:08 - Ultimo agg. 12:33
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PERUGIA La curva del contagio continua a risalire con settembre che in tre giorni già conta 71 positivi, diventando il quarto mese con più casi. La metà, 35, sono stati certificati ieri, compresi gli azzurrini di scherma trovati positivi nel ritiro di Cascia, e altri cluster emersi a Cannara e Umbertide. Dopo 71 giorni si registra un nuovo decesso, il numero 81, e tornano a salire anche i ricoveri. Un dato incoraggiante, ma sempre al limite, arriva dal monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Saluta che per l’Umbria stimano un indice di contagiosità tornato sotto la soglia di guardia.
I 35 nuovi casi segnano un numero che non si registrava dal 4 aprile, in pieno lockdown. La mappa del contagio continua quindi a espandersi, pur con situazioni nella maggior parte definite e circoscritte, col virus tornato a bussare in ben 44 comuni, sui 70 interessati dall’inizio dell’epidemia. Anche Castel Ritaldi, Alviano e Citerna si sono aggiunti alla lista delle città dove il Covid ha fatto ritorno. Ad Alviano caso asintomatico isolato e contatti stretti in osservazione come da protocollo; stesso iter per il positivo accertato nel comune altotiberino. Cluster familiare a Cannara con quattro casi segnalati dal bollettino regionale poi aggiornato con un quinto dal sindaco Fabrizio Gareggia. I positivi attivi ora sono sei 5 dei quali appartenenti a uno stesso nucleo familiare, mentre il sesto caso riguarda una persona domiciliata e non residente. I sanitari del distretto di Bastia Umbra hanno ricostruito i contatti dei contagiati «per individuare situazioni di potenziale criticità». Sarebbero una trentina le persone collegate in osservazione. Tre nuovi casi segnalati a Umbertide dove i positivi attivi sono ora saliti a dieci: due dei contagiati sono giovani di origine albanese asintomatici rientrati dal loro paese di origine. È salito a tre il numero dei casi a Città di Castello dove il sindaco Luciano Bacchetta ha segnalato il contagio di un trentacinquenne asintomatico, al pari degli altri due contagiati, due uomini under 40. Il caso tifernate non è compreso nel bollettino della regione, aggiornato alle 13:15 di ieri, al pari del quarto positivo (tre i nuovi casi ufficiali) censito a Spoleto dove risultano contagiati tre ragazzi di origini albanesi e un altro giovane spoletino. Tre casi anche a Perugia e a Terni mentre a Norcia è stata ufficializzata la positività dei due militari di cui era stata data notizia già l’altra sera. Altri casi singoli a Gualdo Cattaneo, una persona con sintomatologia lieve in isolamento domiciliare, e a Deruta, un contatto stretto dei casi riscontrati nei giorni scorsi.
L’elevato numero di tamponi eseguiti tra giovedì e venerdì mattina ha restituito anche dieci guarigioni, tre della quali a Castiglione del Lago, dove restano due positivi, e altrettante a Perugia dove i casi attivi sono invece 46. Il numero più elevato, 57, è a Terni; 19 i contagiati di Gubbio. In tutto gli attualmente positivi sono 331 considerando il decesso che in giornata è stato comunicato dall’Azienda ospedaliera di Perugia. Si tratta di un settantenne di origini albanesi residente da anni in città, scopertosi positivo al ritorno da Tirana e ricoverato dal 21 agosto. Per due dei nuovi contagiati si è reso necessario il ricovero, uno in terapia intensiva dove ora figurano tre degenti. I ricoverati sono quindi 14 mentre 317 affrontano il virus tra le mura domestiche al pari dei 1.588 soggetti non positivi isolati. Tra questi anche gli azzurrini di scherma che resteranno in isolamento al Roccaporena Hotel fin quando non conosceranno l’esito del tampone cui tutto il gruppo è stato sottoposto.
Un segnale positivo nell’andamento del contagio arriva dall’indice Rt che per l’Umbria è stato stimato a 0,92: valore tornato sotto il valore limite (una settimana fa era 1,24), considerato per una media di 14 giorni e riferito ai casi diagnosticati dal 24 al 30 agosto.

Si tratta del settimo dato più alto d’Italia che sembra segnare un rientro del rischio di riproduzione del virus anche se riferito solo ai casi sintomatici e per questo, per precisazione dello stesso Iss, sottostimato.

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