De Cesare, cambia il giudice, riciclaggio: sentenza rinviata

L'ex patron dell'Avellino calcio, risponde dei reati di autoriciclaggio, false comunicazioni sociali e omesso versamento dell'iva

De Cesare, cambia il giudice, riciclaggio: sentenza rinviata
De Cesare, cambia il giudice, riciclaggio: sentenza rinviata
di Alessandra Montalbetti
Sabato 30 Settembre 2023, 09:08
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Slitta ancora la decisione per Gianandrea De Cesare ammesso all'abbreviato condizionato. La decisione del gup, è fissata per il 27 novembre. L'ex patron dell'Avellino calcio, risponde dei reati di autoriciclaggio, false comunicazioni sociali e omesso versamento dell'iva. Rinvio necessario per il cambio del giudice dell'udienza preliminare. Dal giudice Fabrizio Ciccone il procedimento è stato affidato al gup Giulio Argenio.

Udienza preliminare celebrata a distanza di quasi tre anni per una serie di ricorsi presentati ed eccezioni sollevate dai legali di Gianandrea De Cesare, dall'emissione della prima misura cautelare, un sequestro preventivo di circa 97milioni di euro nel 2019 (ridotto la scorsa settimana a 27milioni di euro).

L'ultima misura cautelare fu disposta nel maggio scorso dopo la dichiarazione di incompetenza territoriale del tribunale partenopeo dove era approdata l'inchiesta.

Ma il tribunale di Napoli, dopo un anno di ulteriori indagini effettuate sulla contabilità della Sidigas.com srl ed Enerimpianti srl, evidenziò i reati di autoriciclaggio, omesso versamento dell'iva e false comunicazioni sociali compiute su Avellino. Dunque rinviò gli atti agli uffici di Piazzale De Marsico. La procura irpina ha provveduto ad iscrivere nuovamente nel registro degli indagati Gianandrea De Cesare difeso dall'avvocato Claudio Mauriello, nonché Bruno Del Vecchio difeso dall'avvocato Massimiliano Moscariello (scomparso e per il quale è stata emessa la sentenza di non doversi procedere per intervenuta morte del reo). Gianandrea De Cesare in qualità di legale rappresentante ed amministratore di diritto e di fatto di tutte le società riconducibili al gruppo Sidigas Spa.

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Mentre Del Vecchio in qualità di amministratore delegato (nominato il 19/12/2012 ed in carica per la durata di tre anni) nonché in qualità di consigliere, di presidente del consiglio di amministrazione ed amministratore delegato rispetto alla Sidigas spa. Gli inquirenti contestavano ai due imputati, il trasferimento di circa 72 milioni di euro dai conti correnti della Enerimpianti srl in favore della società S.S.F. Scandone Spa, Giada servizi aerei srl, servizi integrati srl, U.S. Avellino 1912 srl. Intanto per quanto riguarda il mancato pagamento dell'Iva per l'annualità 2013 - è già maturata la prescrizione. Inoltre nel luglio scorso Gianandrea De Cesare si è sottoposto anche all'esame imputato rispondendo alle domande dell'allora gip Fabrizio Ciccone, del pubblico ministero Vincenzo Russo e degli avvocati. In quella sede De Cesare ha cercato di respingere le accuse mosse nei suoi confronti dalla procura di Avellino e di chiarire la sua posizione. Gianandrea De Cesare ha specificato che «sull' unico conto corrente, gestito da Enerimpianti, confluivano le entrate sia di Sidigas Com che di Sidigas Spa, ma sul conto venivano predisposti anche i pagamenti e dunque sia i creditori, sia lo Stato avrebbero potuto facilmente recuperare le somme dovute». Altro passaggio saliente della sua lunga escussione riguarda alcune operazioni che ad avviso della pubblica sarebbero inesistenti.

Accusa che ha respinto con fermezza presentando anche una serie di documenti per avallare quanto riferito nel corso dell'udienza preliminare. Davanti al gup dell'epoca ha fornito anche dei chiarimenti sugli investimenti pubblicitari per la squadra della Scandone. «Le somme destinate alla pubblicità sono tornate in termini di immagini e di nuovi contratti, infatti in quegli anni abbiamo registrato circa 100mila nuovi utenti».
 

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