Cinema Eliseo, altro che cultura:
i soliti vandali notturni sfondano l'ingresso

Cinema Eliseo, altro che cultura: i soliti vandali notturni sfondano l'ingresso
di Rossella Fierro
Lunedì 3 Maggio 2021, 08:39 - Ultimo agg. 19:12
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Porte aperte al cinema Eliseo, ma ancora una volta grazie ai soliti ignoti. Nella notte tra il primo e il due maggio qualcuno ha ben pensato di sfondare il vetro di una delle porte antipanico della (futura) casa della cultura cinematografica, per poi scardinarla e lasciarla in frantumi a terra. Una volta all'interno poi i soliti vandali hanno sradicato dal muro un estintore nel tentativo, per fortuna vano, di azionarlo.

E così quanti sono passati in mattinata per quello che è stato ribattezzato Piazzale della Partecipazione, hanno potuto assistere all'ennesimo film dell'orrore andato in scena in quello che un tempo era il tempio del neorealismo italiano. È toccato agli agenti della Polizia Municipale entrare all'interno dell'edificio per accertare che non ci fosse più nessuno e che i danni erano circoscritti all'ingresso violato. «Episodi del genere non devono accadere e non possono essere tollerati, non c'è alcuna motivazione né ragione che possa giustificarli.

Per questo, una volta raccolta la relazione degli agenti della Municipale, presenteremo una denuncia contro ignoti. Siamo già in contatto con la Questura per capire se le telecamere di videosorveglianza presenti in zona possano essere utili a rintracciare gli autori di tale scempio», è la condanna del sindaco Gianluca Festa.

Ennesima ragazzata o raid organizzato, ormai poco conta. L'ex Eliseo grida vendetta e attende di essere riempito di contenuti e, soprattutto, di essere gestito. «In settimana - annuncia Festa - approveremo in giunta lo Statuto della Fondazione dei luoghi della cultura che poi sarà portato all'attenzione del consiglio comunale a cui spetta l'ultima parola. Manteniamo gli impegni presi con l'obiettivo di restituire la struttura alla comunità avellinese. Il modo migliore per preservarla da altri atti vandalici anche se non escludiamo una forma di guardiania da mettere in campo nell'immediato».

Ma gli annunci di un imminente approdo in giunta dello statuto della Fondazione che dovrebbe comprendere anche il Teatro Gesualdo e Casina del Principe ampliando il raggio d'azione rispetto all'idea iniziale di fare del solo Eliseo una sperimentazione di governance di bene comune, non servono a placare le polemiche. Il presidente della commissione cultura Luca Cipriano definisce l'ennesimo atto vandalico come il «buongiorno dei soliti cretini, vandali che sommano danni su danni all'incapacità di amministrare di chi governa Avellino». Proprio per giovedì prossimo era in programma un sopralluogo dei componenti della commissione nell'edificio di via Roma «per denunciare lo stato di totale abbandono di una struttura culturale dimenticata dal sindaco enjoy e dalla sua fragile maggioranza», prosegue Cipriano che poi, sarcasticamente, si rivolge al sindaco e chiede: «Si riuscirà mai a costruire un progetto culturale serio in questa città sempre più depressa, affogata nel torpore dell'immobilismo? O ci facciamo un'altra inutile risata».

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Dura anche la reazione dell'ex assessore alla cultura Bruno Gambardella. Proprio all'epoca dell'amministrazione guidata da Paolo Foti, l'ex Eliseo passò dalle mani della Regione a quelle del Comune che avrebbe dovuto restituirlo alla collettività. «Avevo sperato che in questo periodo di inevitabile fermo causa pandemia, Festa e il consiglio comunale portassero a termine l'iter da me avviato già troppo tempo fa con la nascita e la definizione della fondazione di partecipazione. È grave che questo non sia ancora accaduto, ma è ancor più grave e preoccupante il fatto che un bene storico da anni pienamente nella disponibilità e nella responsabilità del patrimonio comunale non sia stato messo in sicurezza, preservato dal tempo, dalle intemperie e dal vandalismo. Per l'Eliseo - chiosa Gambardella - non sono necessari archistar o esperti di altro tipo: per ora basterebbe un minimo di interesse e di sensibilità di quegli amministratori che hanno la responsabilità anche morale di difendere un bene pubblico di valore storico e che invece, fino ad ora, hanno assistito, inerti o inermi, a questo e ad altri scempi».

Le foto dell'ultimo scempio perpetrato contro una delle strutture simbolo della cultura cittadina hanno fatto il giro del web, corredate da commenti di condanna unanime. Tra questi quello dello scrittore Franco Festa che rivolge tutto il suo «sdegno infinito» non solo agli autori materiali del raid ma anche «all'amministrazione comunale che da anni non fa nulla per proteggere quella struttura».

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