Ex Moscati, i 20 milioni di De Luca per il restyling e per fermare Festa

La Regione ignora la querelle sulla proprietà dei suoli

L'ex ospedale Moscati
L'ex ospedale Moscati
di Rossella Fierro
Giovedì 20 Luglio 2023, 09:24 - Ultimo agg. 16:29
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De Luca entra, seppur implicitamente, a gamba tesa nel braccio di ferro aperto tra Comune di Avellino e azienda ospedaliera Moscati sul futuro dell'ex plesso di Viale Italia. Confermando il programma di investimenti in edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico, che prevede 20 milioni per la riqualificazione del vecchio ospedale dove saranno trasferiti gli uffici e gran parte degli ambulatori dell'Asl di Avellino, il Governatore pone un freno alle pretese avanzate dal sindaco, Gianluca Festa, sulla struttura di Viale Italia.

La querelle tra Festa e il manager dell'azienda ospedaliera, Renato Pizzuti, si trascina da mesi e vedrà un primo risvolto il prossimo 11 ottobre, quando il Tar di Salerno entrerà nel merito dei ricorsi presentati. L'ex ospedale di Viale Italia, così come l'ex Maffucci di via Pennini, sono stati richiesti dal sindaco come contropartita per la cessione di parte dei suoli su cui attualmente sorge la ben più ampia Città Ospedaliera.

Palazzo di Città, non riconoscendo la titolarità dei suoli al Moscati, ha negato la possibilità di rilasciare il titolo edilizio richiesto come autorizzazione per avviare i lavori di ampliamento del pronto soccorso.

L'azienda ospedaliera, dal canto suo, rivendica i contenuti dell'accordo sottoscritto con Comune e Regione nel lontano 1997, poi confermati in seguito ma mai ratificati dal consiglio comunale. Accordo che prevedeva la cessione dei suoli a titolo gratuito da parte dell'amministrazione comunale proprio per permettere la realizzazione dell'infrastruttura ospedaliera di contrada Amoretta. Patto che, però, Festa il 25 maggio 2022 ha modificato unilateralmente, a colpi di maggioranza in consiglio comunale, ponendo come clausola per la cessione delle aree richieste un baratto con le due vecchie strutture ospedaliere. Per ora il primo round giudiziario è andato al Comune. Il Consiglio di Stato, a cui aveva fatto appello Pizzuti attivando il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, ha valutato come fondate le controdeduzioni di Palazzo di Città secondo cui le modifiche all'accordo di programma non negano in maniera definitiva la possibilità di ampliare il pronto soccorso.

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In attesa del verdetto del Tar, un altro "tribunale", quello di Palazzo Santa Lucia, sembra aver già risolto la questione confermando la destinazione sanitaria dei due plessi. Con il maxi finanziamento da 20 milioni di euro, parte del vecchio edificio di Viale Italia sarà rimesso a nuovo, la restante sarà abbattuta, per ospitare uffici ed ambulatori Asl e, grazie al Pnrr, un ospedale di comunità e una centrale operativa territoriale. Stesso discorso per quanto riguarda l'ex Maffucci, anche questo ceduto in comodato all'azienda sanitaria che lo trasformerà in centrale operativa del 118.

Investimenti che la Regione porta avanti forte del fatto che le strutture a vocazione ospedaliera e sanitaria sono di sua competenza e proprietà. Un'operazione avvalorata dal manager Pizzuti che così commenta la conferma dei finanziamenti: «ho caldeggiato l'acquisizione degli immobili di proprietà dell'Azienda Moscati da parte dell'Asl soprattutto per valorizzare strutture sanitarie che, con qualche intervento di ristrutturazione, possono diventare sedi per l'erogazione di servizi per la cittadinanza e, contestualmente, contribuire a rivitalizzare alcuni quartieri di Avellino.

La sinergia con l'Asl si sta concretizzando anche in queste operazioni che hanno come fine ultimo sempre il potenziamento dell'offerta sanitaria e che, proprio per questo, trovano il forte e necessario supporto del presidente De Luca».

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