«La Romagna non sarà una nuova Irpina»: è bufera su Figliuolo

Il commissario per l'alluvione in Emilia fa un esempio senza riflettere e si scatena la bagarre

Il generale Figliuolo
Il generale Figliuolo
di Valentino Di Giacomo
Mercoledì 19 Luglio 2023, 07:52 - Ultimo agg. 08:53
4 Minuti di Lettura

«La Romagna non sarà un'altra Irpinia». Si sono rivelate un boomerang le parole pronunciate ieri dal commissario straordinario per l'alluvione in Emilia Romagna, Francesco Paolo Figliuolo. Il generale, già commissario per l'emergenza Covid, ha illustrato ieri in commissione Ambiente della Camera il suo piano d'azione per Emilia Romagna in seguito all'alluvione dello scorso maggio, ma quell'accostamento con la tragedia del 1980 non è piaciuto agli esponenti politici irpini. «Bisogna fare in maniera veloce, ma non affrettata e - ha detto Figliuolo nel corso della sua audizione a Montecitorio - essere sicuri di dare a chi effettivamente ha avuto il danno. Io vengo dalla Basilicata e purtroppo nel terremoto che colpì negli anni 80 la Basilicata e l'Irpinia si assistette e fenomeni che qui sicuramente non capiteranno».

Il primo a stigmatizzare l'uscita di Figliuolo è stato Livio Petitto, capogruppo in Regione Campania di Moderati e Riformisti. «Mi lasciano sbigottito - ha risposto il consigliere regionale - le parole pronunciate dal commissario Figliuolo che, nell'incapacità di guidare il processo di ripresa dell'Emilia Romagna, fa incauti paragoni con la nostra terra.

Parole gravissime che non dovrebbero appartenere ad un uomo delle istituzioni e che offendono una popolazione, come quella dell'Irpinia, che ha pianto quasi 3mila morti da quell'evento catastrofico e ancora oggi sconta le conseguenze del difficile processo di ricostruzione, materiale e morale. Figliuolo chieda scusa al popolo irpino».

Critiche, quelle di Petitto, giudicate però inopportune dal coordinatore regionale di Fi in Campania, Fulvio Martusciello. «Petitto stia zitto e se vuole stare nel centrodestra - ha detto l'europarlamentare - mostri rispetto nei confronti del governo. Un governo che ha scelto il miglior commissario possibile, quello che ci guidato fuori dalla emergenza Covid. E cosa fa questo incauto capogruppo regionale? Lo attacca. Forse ha dimenticato che nel suo gruppo c'è un ex ministro. Petitto conferma di essere capogruppo di una compagine di sinistra». Lo scontro, ormai tutto politico, è proseguito con la controreplica di Petitto.

Video

Di diverso avviso, invece, gli ex Dc Rotondi e Zecchino che da vicino hanno assistito a quel processo di ricostruzione dal terremoto. «Le parole di Figliuolo - ha spiegato Gianfranco Rotondi, eletto con Fdi ma da sempre esponente della diccì irpina - sono estremamente inopportune e fuori luogo. Non capisco a quale Irpinia si riferisca: quella che ha subito il terremoto del 1980 e ha patito il maggior numero di danni materiali e morti ricevendo un ristoro molto parziale e non ancora riscosso». Rotondi capovolge del tutto la lettura di Figliuolo: «La ricostruzione dell'Irpinia è ancora incompleta, ma quella che è avvenuta può considerarsi un esempio di virtuosa collaborazione tra cittadini e amministratori. Dunque le affermazioni di Figliuolo sono totalmente fuori luogo».

Sulla stessa scia Ortensio Zecchino, anche lui parlamentare di lungo corso della Dc ed ex ministro dell'Università: «Figliuolo ha detto una cosa banale sulla quale non mi sembra produttivo e utile alimentare un dibattito che dura da decenni e che però ha fatto il suo tempo: le vicende della ricostruzione post sisma in Irpinia, sono ormai affidate alla storia». Singolare che Figliuolo, dopo aver messo d'accordo quasi tutto l'arco parlamentare per l'ottima gestione della campagna vaccinale durante la pandemia, sia riuscito ad attirarsi contro gli strali degli esponenti politici irpini di quasi tutti i partiti.

«Mi meraviglio dell'uscita sgrammaticata e della finta non conoscenza della storia di una persona autorevole come il generale Figliuolo - ha detto infatti il parlamentare Pd, Toni Ricciardi - evidentemente si sente in dovere di sostenere le teorie strampalate della Lega, suo grande sponsor, che tanto ha sguazzato sulla finta narrazione di una delle più immani tragedie della storia della Repubblica (3000 morti e 300000 sfollati). Ci sono i numeri a certificarlo, ma sono certo o almeno mi auguro che il generale li conosca. Rilancio nuovamente la mia proposta per l' istituzione della commissione d'inchiesta parlamentare perché quei fatti sono stati gestiti e, poi, analizzati male e oggi sono strumentalizzati, in modo ancor peggiore, da chi si dovrebbe occupare di ricostruire e non di fare il megafono delle idee antimeridionaliste della Lega. Mi aspetto che Figliuolo rettifichi le sue posizioni non degne se pronunciate da un servitore dello Stato. Dopodiché se è divenuto il servitore di un partito lo dica». Anche per il deputato M5s, Michele Gubitosa, le parole di Figliuolo «sono inaccettabili».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA