Le fatture false di lady De Mita,
indagate anche due figlie di Ciriaco

In una Asl delle stesse dimensioni di quella di Avellino, l'Asl di Asti, per ogni ammalato sottoposto a trattamento riabilitativo venivano riconosciute dodici prestazioni l'anno. Ad Avellino, a parità di ammalati, le prestazioni schizzavano a 89 l'anno. È uno dei dati che emerge dall'inchiesta della procura della Repubblica di Avellino che va avanti da sei mesi e che ha portato all'emissione di dieci avvisi di garanzia a carico di amministratori e consulenti della società onlus «Noi con loro», presieduta da Annamaria De Mita, consorte di Ciriaco De Mita, ex presidente del Consiglio e attuale sindaco di Nusco. Tra gli indagati, sottoposti anche al sequestro di somme versate su conti correnti a loro intestati, ci sono due figlie di De Mita, Simona e Floriana, che risultano consulenti di una società di informatica che aveva effettuato attività di digitalizzazione dell'archivio della onlus con un finanziamento europeo erogato attraverso la regione Campania.

Gli avvocati della famiglia De Mita, Massimo e Anton Emilio Krogh, spiegano tuttavia che quelle cifre sequestrate non erano state mai prelevate dai conti correnti dalle intestatarie.

I provvedimenti della procura di Avellino, firmati dal procuratore Rosario Cantelmo e dall'aggiunto Vincenzo D'Onofrio, si basano sull'ipotesi di reato di malversazione ai danni dello Stato e truffa aggravata per conseguire erogazioni pubbliche.
Nel corso della mattinata di ieri sono stati apposti dalla Guardia di Finanza i sigilli a due strutture della Onlus a Calitri e a Nusco dove si svolgevano le prestazioni riabilitative; a febbraio un analogo provvedimento aveva riguardato la sede di Avellino dell'associazione di Annamaria De Mita.

L'inchiesta era partita a fine 2017, quando un alert della Guardia di Finanza su un giro di fatture aveva fatto scattare accertamenti su due piccole attività commerciali, un bar pizzetteria e un negozio di telefonini e informatica. Gestiti dalla famiglia Preziuso, i cui componenti risultano tutti indagati, secondo quanto ha ricostruito la procura, le due piccole aziende avevano inanellato un giro di fatture che avrebbero consentito riciclaggio e autoriciclaggio di fondi pubblici, appunto quelli delle prestazioni sanitarie svolte per conto dell'Asl (le strutture di «Noi con loro» risultavano accreditate o in via di accreditamento con il servizio sanitario regionale).
 
Nei mesi scorsi la procura aveva già messo sotto sequestro i conti correnti della signora De Mita e dell'amministratore della onlus, Gerardo Bilotta. Ora la procura ritorna alla carica con un sequestro preventivo per 3-4 milioni di euro delle due strutture sanitarie della onlus, oltre che 3120 euro dai conti di Annamaria De Mita, circa 6000 euro da quelli di Simona De Mita e 3759 da quelli di Floriana. Per queste ultime si tratta di cifre ritenute compensi per le prestazioni svolte per conto della Hs soluzioni, l'azienda che forniva tecnologie informatiche alla onlus.
Nel decreto di sequestro ci sono anche un milione e 350 mila euro dei conti dell'Aias di Avellino e di alcune imprese che avrebbero costruito immobili o eseguito ristrutturazioni per conto degli amministratori della Onlus. Anche alla Noi con loro sequestrati 84 mila euro.

Anche in questo caso il giro di fatturazioni parte dall'Aias, l'azienda convenzionata provvisoriamente con la sede di Avellino e in via definitiva con le sedi di Nusco e Calitri con la Regione Campania.

La procura ha nominato un perito per dirimere la complessa rete di questioni derivanti dal rapporto con la Regione, non ci sono al momento funzionari pubblici indagati, e l'Aias di Avellino.

Deriva dallo scandaglio dei rapporti tra imprese private e Aias il sequestro di 120 mila euro al presidente dell'Aias di Avellino Gerardo Bilotta, già consigliere comunale di Avellino (recentemente «dimissionato» dai commissari dell'Aias, l'associazione delle famiglie di disabili che aveva in fitto i locali della «Noi con loro» ad Avellino).

Anche la situazione dell'Aias è materia di approfondimento investigativo. Mentre veniva commissariata dai vertici nazionali, emergevano 5 milioni di debiti accumulati nei confronti di Inps e Agenzia delle Entrate.

Un'indagine complessa nella quale non risulta indagato invece Ciriaco De Mita che tuttavia era stato ascoltato nei mesi scorsi come persona informata dei fatti dal procuratore Cantelmo. In particolare in quest'ultima fase dell'indagine ci sarebbe una testimonianza raccolta in Regione Campania che parlerebbe di un interessamento del leader «per comprendere e capire lo stato della pratica». In un filone relativo all'inchiesta sul giudice tributario Mario Pagano, nelle mani della procura di Napoli, invece, risulterebbe una telefonata di De Mita con il magistrato per introdurre presso di lui proprio il dirigente dell'Aias che nella trascrizione è chiamato «Gerardo Bigotta».

La prima tranche dell'inchiesta aveva portato al sequestro di 817 mila euro alla Onlus; a seguire vi era stata la chiusura della struttura avellinese per gravi carenze igieniche. Era stato lo stesso procuratore ad effettuare un sopralluogo nella struttura dove erano state evidenziate macchie di umidità ed altre carenze che avrebbero impedito di mantenere in piedi la convenzione con l'Asl di Avellino.
La struttura dove operava l'Aias era stata costruita un trentennio fa dall'associazione Noi con loro, in convenzione con il Comune di Avellino, che aveva ceduto un terreno.

Una convenzione in scadenza - e quest'anno appena rinnovata - che prevede anche un contributo pubblico alla Onlus da parte dell'amministrazione comunale di Avellino.